Coop ortofrutticole, il motore dell'Emilia-Romagna

Tutti i numeri del comparto: fatturato, forza lavoro, numero di aziende e soci

Coop ortofrutticole, il motore dell'Emilia-Romagna
L'Emilia-Romagna è terra di cooperazione per eccellenza, specialmente in ambito ortofrutticolo. Basti pensare che il sistema delle cooperative emiliano-romagnole di frutta e verdura ha generato nel 2018 un fatturato di quasi tre miliardi di euro, 2,92 miliardi per essere più precisi. Registrando una crescita, rispetto all'anno precedente, pari al 4,1%. A dirlo sono i dati di Confcooperative Emilia-Romagna, presentati nei giorni scorsi a Bologna. 

Secondo le statistiche dell'associazione, nel mondo dell'agro-alimentare l'ortofrutta è il comparto più importante in termini di fatturato, nonché quello che offre più lavoro, con 7.022 persone occupate nel 2018, lo 0,2% in più del 2017. Nella regione operano 50 cooperative ortofrutticole che rappresentato 11.171 soci, in calo del 3,1% rispetto al 2017.

"Registriamo nel 2018 un importante aumento di fatturato grazie soprattutto alle ottime performance delle nostre cooperative agroalimentari che, nonostante alcune situazioni di difficoltà, hanno incrementato il loro volume d’affari del 6,3% portandolo a 9,76 miliardi di euro", ha sottolineato Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia-Romagna durante l'incontro. 

La classifica per fatturato vede, come già indicato, la leadership del settore ortofrutta, seguito da zootecnia (2,68 miliardi), lattiero-caseario (2,36 miliardi), servizi agricoli (867 milioni), vitivinicolo (866 milioni), pesca (44 milioni) e forestale (21 milioni). Mentre a livello occupazionale l'ortofrutta, sempre in prima posizione, condivide il podio con il comparto zootecnico (5.063 occupati) e quello lattiero-caseario (2.960 occupati). 



"La crescita del fatturato e della forza lavoro - ha commentato a Italiafruit News Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta dell'Alleanza delle cooperative agroalimentari - dimostra la capacità del sistema emiliano-romagnolo di rispondere ai momenti di difficoltà con maggiore reattività. L'Emilia-Romagna vede aziende importanti come Agrintesa, Apofruit, Orogel, Opera, Conserve Italia e Fruttagel. Le aziende agricole che aderiscono alle strutture organizzate di questa regione stanno diversificando e aumentando le superfici dedicate ad albicocche, susine, kiwi, frutta in guscio e ciliegio, a riprova del fatto che gli agricoltori continuano a credere nel settore ortofrutticolo". 

Per Confcooperative Emilia-Romagna i risultati positivi dell’anno scorso devono fare i conti con le meno rosee prospettive del 2019. L’ultima edizione degli “Scenari per le economie locali” di Prometeia, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna, prevede un sensibile rallentamento della crescita del Pil in regione: dal +1,4% del 2018, dovrebbe scendere al +0,7%. 

"Queste previsioni ci preoccupano anche perché non mancano segnali di sofferenza dalle nostre cooperative - ha evidenziato Milza - Da una recente analisi del nostro Ufficio studi e ricerche, emerge un 2019 carico di incertezze con un peggioramento della liquidità, un allungamento dei tempi di pagamento e un irrigidimento di accesso al credito. Da parte nostra - ha concluso il presidente - auspichiamo un proficuo dialogo tra le Istituzioni a tutti i livelli, in primis tra Regione e Governo, sottolineando l’importanza di procedere in maniera decisa e concreta nella realizzazione delle infrastrutture necessarie e nel percorso strategico di autonomia ai sensi dell’art. 116 della Costituzione, che l’Emilia-Romagna per prima ha deciso di intraprendere". 



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