Aziende agricole, aumentano i contributi per la manodopera

Aziende agricole, aumentano i contributi per la manodopera
La contribuzione a carico delle aziende agricole per la manodopera occupata nel 2019 è fissata al 46,1365%. L'incremento, rispetto allo scorso anno, è dovuto all'art. 3 del dlgs. n.146/97 (uno dei provvedimenti sull'armonizzazione dei regimi previdenziali deciso dalla legge di riforma del sistema pensionistico n.335/1995), il quale stabilisce che l'aliquota destinata al fondo pensioni dovuta per gli operai agricoli aumenti annualmente, sino a raggiungere quella prevista per la generalità dei datori di lavoro, di uno 0,70%: 0,50 a carico del dipendente e 0,20%, a carico dell'impresa. Considerato che per i lavoratori è stata già raggiunta l'aliquota contributiva a loro carico (8,84%), l'incremento di cui sopra riguarda solo la quota a carico del datore di lavoro. L'aumento, in altre parole, è di 0,20%, per cui l'aliquota Ivs del settore primario passa quindi dal 28,90, al 29,10%. di cui 20,26% a carico azienda. Le nuove tabelle contributive valide per l'anno in corso sono riportate nella circolare n. 37/2019, nella quale l'ente ricorda peraltro le agevolazioni previste per le aziende operanti nei territori svantaggiati.


Minimale di retribuzione. Il limite minimo di retribuzione giornaliera da valere per l'anno 2019, ai fini dell'imposizione dei contributi dovuti per gli operai agricoli a tempo indeterminato è pari a 43,35 euro. Mentre per la quota di retribuzione mensile superiore a 3.929 euro, pari al «tetto» pensionabile 2019 (47.143 euro annui), l'aliquota contributiva a carico degli operai a tempo indeterminato va maggiorata di un punto. Va ricordato che dal 1° gennaio 1998 tale aliquota è applicabile anche alle retribuzioni eventualmente rientranti nelle quote eccedenti il predetto limite, percepite dagli operai a tempo determinato, per i quali la contribuzione è calcolata sulle retribuzioni effettive, in luogo del salario medio nazionale.


Fonte: ItaliaOggi