«Pinolo italiano sotto attacco, rischia di scomparire»

L'allarme di Ciavolino: per colpa della cimice del pino la produzione crolla e i prezzi si impennano

«Pinolo italiano sotto attacco, rischia di scomparire»
Il pinolo rischia di diventare un prodotto sempre più di nicchia. La produzione mediterranea è messa a rischio dalla cimice dei pini, un insetto alieno di origine sudamericana, che compromette la pigna sin dalle sue prime fasi di crescita. Le piante, poi, sono attaccate anche da un fungo che mina la vitalità delle stesse. E così con la produzione italiana ai minimi storici e poco prodotto mediterraneo, il pinolo cinese trova sempre più spazio.

La settimana scorsa il pinolo è stato al centro di un servizio del Tg5, in cui è stato spiegato come il prodotto che lo scorso anno si comprava a 50 euro il chilo, oggi può arrivare sino a 100. Il doppio. Intanto i consumi di pinoli sul mercato interno diminuiscono (clicca qui per leggere la notizia) e si aspettano misure per contrastare la cimice dei pini che ormai 12 anni fa è stata rinvenuta nel nostro Paese. E' stato individuato un insetto antagonista, ma le azioni di contrasto non sono ancora state messe in campo.



"Questo prodotto rischia di scomparire e se non si corre ai ripari nel giro di 2-3 anni non avremo più pinoli - afferma Daniele Ciavolino, imprenditore alla guida della Ciavolino International di Roma, tra i leader europei nella produzione di pinoli e frutta secca - Bisogna assolutamente intervenire e si può intervenire. Per quanto riguarda l'insetto alieno è stato trovato un suo antagonista, una vespa".



Gli effetti sulla produzione nazionale e sul mercato sono, secondo l'imprenditore, notevoli. "In Italia siamo arrivati a una produzione di 200 tonnellate di pinoli l'anno - conclude Ciavolino - per un danno economico di circa 50-60 milioni di euro".

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