Un Tavolo per il Veneto ortofrutticolo

Sette operatori della filiera, Op ed esperti per definire strategie e strumenti finanziari

Un Tavolo per il Veneto ortofrutticolo
Un Tavolo ortofrutticolo regionale: è quello che ha messo in piedi il Veneto istituendo, su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, un punto di riferimento e di confronto tra addetti ai lavori con l’obiettivo dichiarato di “mettere a fuoco i temi strategici dello sviluppo del settore e attivare i principali strumenti finanziari”. “Abbiamo accolto la richiesta delle organizzazioni dei produttori di istituire una sede di dialogo diretto con la Regione per concertare le linee strategiche di sviluppo e pianificare bandi e strumenti finanziari con un occhio attento alle potenzialità di un settore che conta 12mila produttori, un fatturato di 970 milioni di euro annui e impegna 46mila ettari della superficie coltivabile nel Veneto”, ha spiegato Pan. “In termini complessivi il comparto ortofrutticolo rappresenta il 16% della produzione agricola regionale e l’8% di quella nazionale. E deve avere quindi voce in capitolo nella pianificazione delle politiche agricole e nelle ricerca di soluzioni condivise ad eventuali problematicità”.


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Potranno dire la loro nell’ambito di questo strumento di concertazione - che va ad affiancarsi al Tavolo verde nel quale siedono le organizzazioni di categoria del mondo agricolo e ad alcuni Tavoli tecnici già operativi - sette esponenti di settore: Primo Anselmi dell’Apo Scaligera per il settore frutta; Alessandro Lucchini del Consorzio piccoli frutti per l’omonimo settore; Federico Bertetti di Nogalba per il settore noci; Filippo Buratti di "Orti dei Berici" per il settore orticolo; Romeo Fuser del Consorzio Funghi di Treviso; Giampaolo Oliviero di Cultiva per i prodotti di IV gamma; Giovanni Stampi di Ortofrutta Terre di Ecor per il segmento biologico.  


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Il gruppo, presieduto dall’assessore e coordinato dalla Direzione Agroalimentare della Regione Veneto, sarà inoltre aperto alla partecipazione dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e potrà essere allargato alla partecipazione di esperti pubblici o privati, a titolo gratuito. “Sarà strategico - conclude Pan - perché orienterà la futura politica programmatoria regionale individuando le priorità settoriali attorno a cui lavorare insieme con le Op e le professionali agricole”. 

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