Crisi dell'ingrosso, il dibattito sui social si arroventa

Errori strategici, strutture poco appetibili, scarsa pianificazione: i commenti su Facebook

Crisi dell'ingrosso, il dibattito sui social si arroventa
La crisi dell’ingrosso diventa argomento di dibattito e confronto sul social network più diffuso: la pubblicazione, sulla pagina Facebook di Italiafruit News, delle interviste a due qualificati esponenti milanesi del settore (Fausto Vasta e Alberto Albuzza) sul momento attraversato dal pianeta-Mercati ha suscitato numerose reazioni, di segno diverso, tra i lettori. Il commento più “gettonato” è quello, tranchant, del toscano Fabrizio: “È’ stato dato potere alla grande distribuzione, mentre negozi e ambulanti che valorizzavano il prodotto italiano sono stati distrutti… Ora di cosa ci si lamentano? Sarà sempre peggio”.

Per Pasquale di Policoro (Matera), “il prezzo di un bene si determina dall’incontro tra la domanda e l’offerta. Tempo fa abbiamo iniziato la corsa per accaparrarci forniture dirette a supermercati e piattaforme di distribuzione con cui non mi risulta che ci siano grosse possibilità di contrattazione. Ed eccone le conseguenze…”.


Per Roberto di Parma “il guaio è la mancanza di obblighi per chi ha il potere di acquisto: il produttore è sempre l'ultima ruota del carro e colui che ottiene il prezzo peggiore…”. “Dai luoghi di produzione ormai si manda tutto direttamente a intermediari fuori mercato, gli Ortomercati vengono saltati”, il commento di Alberto, della provincia milanese.



Alex di Taranto fa riferimento ai problemi dei piccoli negozianti: “I grossisti sono in crisi perché siamo in crisi noi dettaglianti. Tutto a vantaggio delle Gdo”. Ma Alessandro, da Treviso, offre una chiave di lettura diversa: “Il problema siete voi che trovate le colpe nei competitor, non nella mancanza di pianificazione dei mercati: strutture, orari, logistica… Se parti da Trieste e arrivi a Torino passando per l’autostrada A4, trovi 11 Centri agroalimentari”. 

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