Angurie, altalena dei prezzi per il prodotto d'importazione

Dopo la debacle invernale quotazioni in ripresa. Il punto con Due Erre

Angurie, altalena dei prezzi per il prodotto d'importazione
L’anguria è senza dubbio uno dei frutti simbolo dell’estate, particolarmente apprezzata durante le giornate torride per la sua capacità rinfrescante e dissetante. Tuttavia, già da diversi anni la campagna commerciale non si limita solo al periodo più caldo dell’anno, ma ha un seguito sia prima, nei mesi primaverili, sia dopo, nei mesi autunno-vernini, grazie al prodotto di importazione estera.

Per capire meglio le dinamiche relative al prodotto di contro-stagione abbiamo incontrato Davide Ferraresso, responsabile commerciale della ditta Due Erre di Padova. “La campagna dell’anguria d’oltremare parte solitamente fra ottobre e novembre con la produzione brasiliana che prosegue fino a fine febbraio; da marzo fino ad aprile è il momento delle angurie provenienti da Panama e Costarica che fanno da raccordo con la produzione italiana. In questo modo riusciamo a garantire la disponibilità del prodotto per 12 mesi all’anno”.



Purtroppo, la stagione commerciale non è stata memorabile come spiega Ferraresso. “Soprattutto la prima parte della campagna, da ottobre fino a febbraio, è stata particolarmente negativa con quotazioni estremamente basse, fra i 20 e 30 centesimi al chilo. Tale debacle a livello di prezzi, è dovuta esclusivamente ad un calo dei consumi da parte di tutti gli Stati europei, in quanto i volumi che sono stati immessi nel Vecchio Continente sono rimasti invariati rispetto alle ultime annate e dall’altro canto non ci sono stati problemi qualitativi che possano aver inficiato il risultato in tal senso”.

“Attualmente – conclude Ferraresso – le quotazioni sono in risalita e si attestano a livelli sicuramente superiori, fino a 70-80 centesimi, che potrebbero di certo aumentare se il clima sarà dalla nostra parte”.

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