Costi sempre più elevati per imprese agromeccaniche

Costi sempre più elevati per imprese agromeccaniche
Un operatore agro-meccanico costa dai 24 ai 27 mila euro all’anno e non è facile da trovare. Nel 2018 il prezzo del gasolio è aumento di oltre il 9% su base annua e le potenti macchine di oggi non garantiscono una riduzione dei consumi. Così per un’aratura occorrono in media 60 litri/ora di carburante. Inoltre ogni anno è necessario mettere in conto 15 mila euro di pneumatici visto un consumo di circa 3 euro/ora.

Alle voci che incidono sul bilancio delle imprese agromeccaniche si aggiunge una fiscalità che le penalizza rispetto alle aziende agricole. “Tali costi si riflettono su tutta la filiera. Sono spese che i contoterzisti affrontano per offrire il miglior servizio possibile ai clienti, svincolandoli, allo stesso tempo, da onerosi investimenti fissi in macchinari”. Non sempre il contoterzista professionista è il più economico, ma chi si improvvisa tale nel tempo costerà di più. “I Contoterzisti professionali garantiscono ai clienti servizi rapidi ed efficienti, eseguiti con un parco macchine attuale e operatori perlopiù fissi e quindi adeguatamente formati. Inoltre sono in regola con tutti gli adempimenti, a partire dalla sicurezza sul lavoro. Il prezzo non dovrebbe, quindi, essere sottostimato”, afferma il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari.

Da sempre gli investimenti dei contoterzisti generano servizi di alta qualità e hanno permesso in Italia lo sviluppo di una vivace industria fatta da piccoli e grandi costruttori di mezzi e attrezzature agricole. “I diecimila contoterzisti italiani ne sono i principali referenti, per questo ci auguriamo che la politica sappia dare il giusto peso al ruolo che ricoprono nel comparto, coinvolgendoli nei tavoli dove si prendono le decisioni e riconoscendo loro un ruolo attivo nei contratti di filiera. Sono una parte professionale e vitale del settore - con il 90% dei titolari di terreni che si rivolge a loro. È tempo che i servizi agromeccanici svolti da professionisti diventino una risorsa finanziabile, favorendo una gestione ottimale e innovativa delle terre. Occorre incentivare il ricorso al contoterzismo professionale in agricoltura”, conclude Tassinari.

Fonte: ufficio stampa Uncai