«Tutti gli errori di Coop Alleanza»

Il presidente Turrini: ecco come attueremo il piano di rilancio

«Tutti gli errori di Coop Alleanza»
Aperture e chiusure. Allestimenti e format. Investimenti ed economie di scala. Coop Alleanza 3.0 - nata nel 2016 dalla fusione tra Coop Adriatica, Nordest ed Estense - si prepara a concretizzare il piano industriale al 2022 firmato dal nuovo direttore generale Paolo Alemagna, che già da quest'anno, dopo i primi due bilanci in perdita, dovrebbe riportare il margine operativo lordo del gruppo distributivo in territorio positivo e poi raggiungere un fatturato di 5,3 miliardi di euro tra tre anni.

In una lunga intervista ad Affari&Finanza, su La Repubblica il presidente Adriano Turrini affronta le criticità di Coop Alleanza 3.0, ammette gli errori compiuti e illustra la strategia per riportare i supermercati a macinare utili.

Adriano Turrini Coop Alleanza 3.0

"Siamo partiti di slancio con l'unificazione della cooperativa, intervenendo con investimenti massicci sulla rete di vendita, ma sottovalutando cose che in un'unificazione vanno fatte subito, come il raggiungimento delle economie di scala, la messa a regime dei processi. Così gli investimenti fatti non hanno dato i risultati che si aspettavamo", ammette Turrini.

Sulle colonne del quotidiano, il cooperatore bolognese, 62 anni, va al nocciolo dei problemi dell'insegna. "Cercando di interpretare i bisogni dei clienti abbiamo inserito fino al 20% di prodotti in più all'interno dei negozi. Questo ha prodotto un maggior costo del lavoro, difficoltà logistiche, un aumento dell'invenduto. Spesso abbiamo inserito prodotto dell'alto di gamma, dando la percezione ai consumatori di un ambiente molto bello, con bio, cibi ricercati territoriali, ma anche un po' cari. E qui l'errore è stato doppio - rimarca Turrini - perché contemporaneamente, e senza spiegarlo abbastanza, abbiamo ridotto i prezzi, senza però che i clienti se ne accorgessero e ci garantissero la spinta aggiuntiva che avrebbe reso sostenibile l'operazione. Ecco perché ora dobbiamo tornare a concentrarci sugli elementi di base che fanno parte della nostra storia, e ottenere quelle economie di scala che erano il motivo della fusione".

Nel piano di rilancio 2019-2022 un focus particolare merita la proposta di convenienza: si concentrerà sui prodotti a marchio Coop, con l'obiettivo di ridurre la leva promozionale per arrivare ad una politica di offerta costantemente incentrata sul miglior rapporto possibile tra qualità, senza compromessi, e prezzo. Per rendere più agevole il processo di acquisto si semplificheranno gli assortimenti, in modo da aumentare la produttività e l’efficienza dei negozi.

Extracoop Coop Alleanza 3.0

Coop Alleanza 3.0 dovrà rivedere la geografia della propria rete. "Interverremo in modo chirurgico sui punti vendita che non hanno più ragioni né sociali nè economiche, conferma il presidente. "Abbiamo detto al nuovo direttore generale che deve riportare in utile la gestione caratteristica e che lui, le sue proposte, le deve fare senza tabù. Poi saremo noi a porre vincoli, perché l'approccio manageriale deve essere coerente con una proprietà cooperativa. Chiuderemo pdv ma ne apriremo altri, spesso a breve distanza". E qui Turrini cita l'esempio di Sassuolo: in Emilia la catena sta realizzando un nuovo superstore da 4.500 metri quadri e questa struttura commerciale porterà molto probabilmente alla chiusura di almeno due dei tre supermercati della città. "Ma l'occupazione - assicura il presidente - aumenterà".

Una riflessione a parte merita l'ipermercato. Turrini non esita a parlare di "un format in crisi", non fa cenno a chiusure o cessioni, piuttosto a un ripensamento generale. "Dobbiamo trovare soluzioni diverse caso per caso - spiega - In alcuni ridurremo gli spazi, in altri allargheremo il food o apriremo a partnership. Abbiamo un patrimonio di oltre 2,3 miliardi, percepiamo importanti dividendi dalle società quotate in Borsa, Robintur (agenzia viaggi) ha 250 milioni di ricavi e dà ottimi margini. Ma anche i supermercati - conclude Turrini - devono tornare a produrre cassa positiva".

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