Crisi degli agrumi, la Spagna ha un maxi-piano

Trasformazione, promozione, finanziamenti, import-export: il Governo coinvolge la filiera

Crisi degli agrumi, la Spagna ha un maxi-piano
Sedici punti, da sviluppare con i produttori, per risollevare le sorti del settore agrumicolo: la crisi morde, l’attuale campagna commerciale sta lasciando “morti e feriti” sul campo e la Spagna si rimbocca le maniche. Martedì il segretario generale dell'agricoltura e dell'alimentazione, Fernando Miranda - in rappresentanza del Ministero - si è incontrato con rappresentanti del settore per esaminare una serie di misure utili ad adeguare l'offerta migliorando commercializzazione, assetto di filiera e marketing, promuovendo l'internazionalizzazione. Il tutto, con l'obiettivo di rivitalizzare il mercato degli agrumi nel breve, medio e lungo periodo garantendone il futuro.

Attorno al tavolo - per quella che è stata una continuazione del National Citrus Table dello scorso 7 marzo presieduto dal Ministro Luis Planas - rappresentanti di organizzazioni agricole, cooperative, associazioni del comparto e della distribuzione, nonché responsabili ministeriali.



Livello record dei raccolti, condizioni meteorologiche avverse durante la prima parte della stagione tali da compromettere la qualità e causare sovrapposizioni, concorrenza dei Paesi terzi, frammentazione e insufficiente organizzazione settoriale: queste le criticità individuate dal Tavolo per la campagna attuale, caratterizzata da prezzi molto deludenti.

Di qui l’elaborazione del Piano da parte del Governo, che comprende 16 punti. La prima delle misure proposte è la trasformazione di arance e piccoli frutti in succhi da destinare a enti di beneficenza; in questa campagna si arriverà a 50mila tonnellate, fino al 30 aprile. La stessa misura sarà riproposta nella stagione 2019/20, con volumi da determinare.

Punto due, la promozione dell'uso di programmi operativi predisposti dalle organizzazioni di produttori per adeguare l'offerta alla domanda anche attraverso misure di conversione a nuove varietà, dal maggiore sbocco commerciale.

E poi, fondi per il settore: il Ministero pubblicherà a giugno un decreto reale attraverso il quale verrà creata una linea di credito di 40 milioni di euro specificamente per i produttori di agrumi da rimborsare a cinque anni con tassi di interesse inferiori a quelli mediamente  applicati sul mercato.
Quarto punto, le agevolazioni fiscali: in cantiere una riduzione della base imponibile fino a 50 milioni di euro per il settore degli agrumi.

E ancora, si punta al miglioramento delle informazioni inerenti i dati produttivi armonizzando gli indicatori: gli agrumicoltori dovranno comunicare superfici dedicate, specie e varietà. Un sistema di sorveglianza doganale monitorerà inoltre quotidianamente i quantitativi importati. Il Ministero, inoltre, preparerà Report specifici legati ai prezzi finali, implementando studi che consentano di conoscere il comportamento e le tendenze del consumo.



Altra priorità: incoraggiare l'adesione alle organizzazioni di produttori e ottimizzare le dimensioni aziendali, attraverso associazioni di organizzazioni di produttori. Il ministero dell'Agricoltura sta già lavorando alla preparazione di un'analisi sulle strutture organizzative nel settore. Il risultato sarà presentato alle comunità autonome e alle imprese, al fine di proporre misure utili a migliorare l'efficienza.

Il ministero dell’Agricoltura vuole poi rafforzare il ruolo delle organizzazioni interprofessionali di riferimento del comparto, definite “poco funzionali in questo momento”, realizzare campagne promozionali e incrementare la trasparenza nei rapporti tra gli operatori della filiera. L’elaborazione di un piano specifico per il monitoraggio del rispetto della legge della catena di valore nel settore agrumicolo e la costituzione di una tabella specifica al fine di valutare con tutti gli attori il ​​comportamento della catena sono altri due punti essenziali, collegati al precedente.

Con riferimento all’export, è considerato essenziale arrivare a una reale reciprocità negli accordi internazionali con i Paesi terzi, con analisi dettagliate sull'impatto di tali accordi. Il monitoraggio dei risultati dei controlli fitosanitari a livello europeo è un’altra priorità del Governo iberico che realizzerà dettagliati follow-up in relazione alle spedizioni da paesi terzi.

Ma serve, anche, un miglioramento dei meccanismi di esportazione e accesso a nuovi mercati, attraverso misure volte a promuovere il consumo di agrumi nell'Unione europea e nei Paesi terzi; anche in Spagna è sentita la necessità dell'apertura di nuovi mercati e del miglioramento dell'accesso a quelli esistenti. Il 92% delle esportazioni spagnole, è concentrata nel mercato comunitario.

Gli ultimi punti del piano sono inerenti il rafforzamento dei piani annuali di controllo della qualità commerciale, il supporto ai giovani agricoltori colpiti dalla crisi dei prezzi, la facilitazione dell'avvio di fondi comuni nel quadro delle organizzazioni di produttori di frutta e verdura come strumento per coprire i rischi di mercato. 

Dopo il summit con le organizzazioni professionali, il segretario generale ha incontrato i rappresentanti delle comunità autonome per analizzare nel dettaglio le misure, molte delle quali dovranno essere sviluppate congiuntamente.

Copyright 2019 Italiafruit News