Trent'anni di Melinda. E un futuro di sfide

Il brand più noto dell'ortofrutta tira le somme e si prepara ai nuovi scenari

Trent'anni di Melinda. E un futuro di sfide
Diversificazione di prodotto e varietale, con nuove mele resistenti da far ruotare attorno al “sole” Golden, più estero (in Spagna sta andando in onda il primo flight pubblicitario mai realizzato per il Paese iberico), prodotti trasformati, ulteriori partnership, massima attenzione alla sostenibilità e incremento della quota di biologico: passa da un mix di situazioni consolidate e progetti ambiziosi il futuro di Melinda, che festeggia i 30 anni del marchio leader nel settore ortofrutticolo nazionale, forte di un awereness del 99%. Venerdì e sabato, in occasione di un press tour organizzato nelle valli del Noce nelle giornate di “Fiorinda”, evento “vetrina” della fioritura dei meleti, il responsabile marketing Andrea Fedrizzi, ha ripercorso le principali tappe del brand e del contesto ad esso collegato. Una visita a Mondo Melinda (che sarà presto profondamente rinnovato), alla cooperativa Cocea e alle celle ipogee hanno rappresentato i momenti clou della due giorni. Il trentennale sarà "ufficialmente" celebrato all’inizio della prossima campagna produttiva, dopo l'estate, con una convention ad hoc.


Andrea Fedrizzi parla di Melinda durante il press tour

Sei lustri da protagonisti basati - è stato sottolineato - su alcuni pilastri strategici: qualità e unicità del prodotto, marchio, strategia di brand e comunicazione, sostenibilità dei propri processi. Il marchio Melinda, applicato sulle mele a partire da un’epoca in cui la frutta "griffata" non esisteva ancora, è ricordato da tutti come “il bollino blu”, ma in realtà il logo di questo colore fu introdotto qualche anno dopo la fondazione: il primo, coniato nel 1989, ritraeva infatti un’ape su sfondo giallo, mentre l'attuale - oggetto di restyling nel tempo - fu introdotto a partire dal 1993.



Risale invece al 2000, anno della grandinata che dimezzò il raccolto nella Valle e danneggiò gran parte del rimanente, il lancio di MelaSì, il bollino giallo che contraddistingue frutti con lievi imperfezioni estetiche che tuttavia mantengono inalterato gusto e qualità. Melinda debutta in tv già nei primi anni Novanta; nel 2003 arriva la Denominazione di Origine Protetta. Le varietà Golden, Red e Renetta Canada Melinda, allora pari a circa il 95% della produzione, ricevono il riconoscimento Dop Mela Val di Non dalla Comunità europea. 



Nel 2004 il bollino approda sui trasformati, realizzati grazie alla partnership con alcune aziende trentine che producono e commercializzano prodotti a base di mela tra cui Ad Chini e Graziadei Surgelati: nascono così Melinda Mousse, Melamangio, Melinda Barretta, Melinda Juice e Melinda Strudel. Nel 2010 scocca l'ora di NovaMela in collaborazione con un altro primario gruppo frutticolo internazionale. Quattro anni dopo il Bollino blu approda su altri frutti: ciliegie, fragole e frutti di bosco. Nel 2017 il Consorzio approva il potenziamanto del Piano Bio, grazie al quale Melinda si prefigge di raggiungere entro il 2025 i 500 ettari di terreno da agricoltura biologica, il 10% circa della produzione totale. Nel mese di agosto dello stesso anno viene ufficializzato l’accordo con La Trentina.



L’ampliamento della gamma di proposte a marchio Melinda continua e nel 2018 arrivano sul mercato l’aceto di mele, la Glassa all’aceto di mele bio, lo yogurt con le mele in partnership con Yomo, il crumble alle mele. 

Nell’ottica di un ampliamento continuo della gamma, alla mela vengono aggiunti altri frutti come pere, fragole e frutti tropicali con Melinda Squeez, passata 100% naturale, confezionata in pack a forma di mela, per conquistare soprattutto i più piccoli.



Lo scorso anno Melinda entra in Autogrill con “Dolcemele Melinda”, tortina alle mele prodotta per il Consorzio dall’azienda campana Fresystem, fornitore prevalente di tutta la prima colazione di Autogrill. E’ datata 2019, invece, Melinda Piùchemela!, la purea di mele Melinda 100% integrale ad alto contenuto di fibre.



Con le 440 mila tonnellate di mele prodotte nelle Valli di Non e Sole quest'anno, pari a circa il 20% della produzione media nazionale (“vendiamo il 30% circa delle mele italiane con una quota di oltre il 50% per Golden”, ha detto Fedrizzi), Melinda rappresenta 4.000 aziende agricole familiari consorziate in 16 cooperative, che coltivano globalmente circa 6.700 ettari di meleti nella Val di Non e Val di Sole. La Golden resta strategica, “ma nelle zone meno vocate continua la riconversione varietale per sviluppare nuove proposte in sintonia con le esigenze del mercato”. Il canale tradizionale vale ancora il 60% del business; la Gdo, in ascesa, il restante 40%.



L’export oggi costituisce una sfida ben definita, ha detto Fedrizzi e ribadito il presidente Michele Odorizzi, intervenuto alla cena di venerdì con i giornalisti: "esportiamo il 30% del totale in 50 Paesi, in questa stagione stanno andando particolarmente bene Spagna e India. In occasione  della recente partecipazione a Fruit Logistica di Berlino, il Consorzio ha incontrato i rappresentanti europei dei club delle nuove varietà, fra le quali, oltre alla consolidata Evelina, spiccano Sweetan, Isaaq, Kissabel Fengapi-Tessa, Gradisca, Kizuri-Morgana e Opal. 



L’obiettivo di questa sinergia globale tra operatori è quello di individuare percorsi strategici dove Melinda punta a posizionare i prodotti delle valli del Trentino nel mercato internazionale, affinché diventino "leva indispensabile di sviluppo anche negli anni a venire, sia in termini economici che di sostenibilità". Il Consorzio - è stato ricordato - offre lavoro a oltre 1.300 addetti.

Copyright 2019 Italiafruit News