Da Prosecco e Parmigiano spunti per l'ortofrutta

E Romagnoli lancia una nuova generazione di patate

Da Prosecco e Parmigiano spunti per l'ortofrutta
Ci sono filiere che sanno programmare. Ci sono filiere che riescono a darsi dei limiti produttivi. Ci sono filiere che fanno rete per difendere prezzo e qualità. E poi c'è l'ortofrutta. Ma il percorso intrapreso da altri comparti può essere d'esempio e l'incontro organizzato ieri al Macfrut da Romagnoli F.lli Spa ha offerto spunti interessanti. Durante "Forza delle filiere: valore aggiunto, valore condiviso", infatti, Luca Giavi, direttore Consorzio di Tutela Prosecco Doc e Riccardo Deserti, direttore Consorzio Parmigiano Reggiano Dop, hanno raccontato le loro esperienze.

"Creare valore per comunicare il valore - ha detto Giavi - Rispetto a un mercato globale, il comunicare che il prodotto viene da un territorio rispettato e mantenuto per le generazioni future, è un aspetto importante". E il Prosecco Doc per difendere qualità e prezzo ha imboccato la strada della programmazione, scegliendo anche di bloccare l'espansione produttiva.

La regolamentazione della produzione in accordo tra i soci è una delle chiavi di successo del Parmigiano Reggiano Dop.

"Anche nel settore ortofrutticolo, davanti a mercati sempre più volatili, la programmazione diventa importante - è intervenuto così Roberto Della Casa, managing director di Agroter - Ma bisogna avere prodotti Dop e Igp, all'interno dei rispettivi consrozi, che siano distinguibili".

Sempre ieri Romagnoli ha presentato una nuova generazione varietale di patate realizzata dall’Università della Tuscia, in collaborazione con Legambiente, che risponde in maniera puntuale a importanti requisiti di sostenibilità: ridurre la chimica, salvaguardare l’ambiente e offrire soluzioni innovative di qualità al mondo produttivo.

“Non è più tollerabile il ritardo dell’agricoltura italiana sul versante della sostenibilità. Bisogna fare uno scatto in avanti sia dal punto di vista legislativo, sia della ricerca e dell’innovazione per produzioni di qualità, sicure e rispettose dell’ambiente con l’obiettivo di arrivare a zero residui chimici di sintesi”. Questo l’appello lanciato da Legambiente in occasione dell’evento "La ricerca e la sperimentazione per una pataticoltura sostenibile", promosso da Romagnoli F.lli Spa a Macfrut.

“E' necessaria una revisione totale della lotta integrata e trovare nuovi metodi di difesa per le colture - sottolinea Guglielmo Donadello, Legambiente - Molecole facilmente degradabili, in primis di origine naturale, devono essere testate affinché possano sostituire, in tempi ragionevolmente brevi, le attuali, ormai superate, forme di contrasto dei diversi patogeni. Quella di produzioni davvero sostenibili è una domanda non solo europea, ma globale che deve trovare risposte puntuali ed esaustive”.

Gabriele Chilosi,
professore dell’Università degli Studi della Tuscia (Dibaf), responsabile scientifico della sperimentazione ha evidenziato che “attraverso i risultati conseguibili con la sperimentazione potrà essere possibile una significativa diminuzione del numero dei trattamenti e delle dosi di fitofarmaco per la prevenzione delle malattie fogliari della patata, con importanti benefici non solo economici per i produttori ma anche per l’ambiente”.



“Il nostro impegno in ricerca e innovazione per la nuova generazione varietale di patate è massimo - evidenzia Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa - Qualità, produttività, gusto e versatilità di impiego nel pieno rispetto dell’ambiente sono i cardini di questo lavoro che con grande soddisfazione stiamo portando avanti con Legambiente e l’Università deli Studi della Tuscia, di cui fanno parte le varietà Levante, Alouette, Carolus e Twister già disponibili sia per le produzioni biologiche che per quelle convenzionali”. 

“Dobbiamo rimettere l’agricoltore al centro del suo mondo - conclude Angelo Gentili, responsabile Agricoltura Legambiente -, trovando strumenti che permettano di salvaguardare la fertilità del suolo, ridurre il consumo di acqua, difendere le colture in maniera sempre più sostenibile e offrire sicurezza alimentare. Questo è il punto di partenza per garantire redditività agli agricoltori, perché non ci può essere sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica, ed è al contempo un valore da trasmettere ai consumatori, oggi sempre più attenti e sensibili ai temi della sostenibilità e della tutela delle risorse naturali”.

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