Arancia rossa di Sicilia, al vaglio un nuovo disciplinare

Il Consorzio dell'Igp: l'obiettivo è ampliare sia le varietà che il calendario produttivo

Arancia rossa di Sicilia, al vaglio un nuovo disciplinare
Il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp ha annunciato buoni risultati per campagna agrumicola 2018/19. La produzione certificata, aggiornata fino ad aprile, è arrivata a quota 16.500 tonnellate. Si prevede quindi una crescita rispetto all'annata precedente, chiusa con 17.200 tonnellate. E adesso si punta a definire il nuovo disciplinare di produzione per poter crescere ancora di più. 

“Chiudiamo la stagione con il bilancio in attivo e con una campagna agrumicola che, nonostante i ridotti volumi di produzione, ha reso soddisfatti i nostri soci che, grazie a un prodotto di qualità e pezzatura superiore, riusciranno, da qui a fine campagna, a commercializzare una quantità maggiore di Arancia Rossa di Sicilia Igp rispetto alla campagna precedente”, afferma la vicepresidente del Consorzio Elena Albertini.

Sul versante italiano più rilevante la novità dell’ultima stagione è rappresentata dall'accordo con Coca Italia che ha portato al lancio sul mercato della Fanta Zero Arancia Rossa di Sicilia Igp. Un’operazione che farà conoscere le arance siciliane al grande pubblico.


 Elena Albertini

L'obiettivo per il 2019 è la modifica del disciplinare del Consorzio. Come spiega il presidente Giovanni Selvaggi, "siamo impegnati in un opera di revisione per includere nuovi portainnesto tolleranti al virus tristeza e varietà come il tarocco Tdv, il tarocco Ippolito – il tarocco rosso Vcr – il Lempso, il Meli Sant’Alfio e altri cloni che hanno le caratteristiche organolettiche per entrare a far parte della famiglia dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp".

“La Commissione tecnico-scientifica, composta dai massimi esperti del comparto agrumicolo, ha già avanzato le proposte che consentiranno ai produttori di adeguarsi alle richieste del mercato - prosegue Selvaggi - In particolare, oltre all’inclusione delle nuove varietà, il progetto è di allargare il calendario della produzione così da avere una produzione maggiore pronta a fronteggiare la quantità sempre crescente richiesta sia in Italia sia all’estero. Abbiamo un prodotto unico al mondo e, rispettando le regole concordate con il Mipaaft, siamo certi di potere arrivare a delle modifiche in grado di far crescere la nostra produzione di qualità, portando sviluppo e lavoro nei nostri territori”.


Giovanni Selvaggi

Sul fronte dell’export i recenti accordi con il Giappone e la Cina promettono di dare una scossa a un settore che fino a oggi ha avuto come mercati di riferimento per l’export il Nord e l’Est Europa. Il Governo italiano, secondo il Consorzio, dovrebbe però affrontare il pericolo "invasione" delle arance dall'estero. "Non capisco perché alle lobby del riso sia stata concessa la clausola di salvaguardia e questa cosa non venga concessa anche a noi, che invece vediamo sempre firmare accordi con Paesi della zona mediterranea dove ci sono costi di produzione e manodopera bassissimi, burocrazia quasi zero - sottolinea Selvaggi - E' chiaro che questo prodotto che arriva nei nostri supermercati distoglie l'attenzione del consumatore che vede una retina di arance provenienti dal Marocco proposta magari a 90 centesimi, contro i due euro delle nostre arance. La scelta del consumatore sarà scontata. Va calmierata, dunque, questa invasione di mercato". 

Alla politica nazionale, infine, il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp chiede di esitare un Piano agrumi, rimasto da tempo nel cassetto delle buone intenzioni, e una revisione della Legge sul Caporalato, "una piaga che va combattuta sempre e comunque - conclude Selvaggi - ma senza penalizzare gli imprenditori onesti con sanzioni abnormi per infrazioni di carattere amministrativo".

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