Conad, ecco il piano industriale per Auchan

Imprenditorialità diffusa. I sindacati: accelerare. Closing entro luglio?

Conad, ecco il piano industriale per Auchan
Un cambio radicale nel modello di gestione dei punti vendita Auchan, il rilancio dell’offerta commerciale per recuperare vendite e fatturato e riallineare i costi di gestione, affiancando il tutto con eventuali interventi di razionalizzazione degli stessi: prevede questo il piano industriale presentato da Conad nell’incontro che si è tenuto ieri al Mise, presenti le parti sociali, per approfondire i risvolti dell’importante acquisizione. 

Al termine del confronto aziende e sindacati hanno condiviso l’ipotesi di avviare un tavolo di confronto in sede aziendale a carattere nazionale per approfondire alcune delle tematiche connesse al percorso di integrazione presentato da Conad, in vista della conferma dell’operazione, che potrebbe avvenire in via anticipata entro la fine di luglio fatte salve quelle che saranno le valutazioni dell’Antitrust. E i primi interventi di integrazione della rete potrebbero arrivare già durante l’estate o a inizio autunno.



L’incontro era stato fissato dal ministero lo scorso 28 maggio. Dopo aver ripreso ed illustrato i “punti cardine” alla base della prospettata operazione, Conad ha indicato ieri le “linee guida” e i “principi generali” alla base del Piano Industriale che ha quale obiettivo l’integrazione, il risanamento e il rilancio delle attività Auchan sotto le insegne Conad cancellando la gestione centralizzata e responsabilizzando i singoli attori:  i “valori” di riferimento sono infatti quelli che caratterizzano il modello operativo consortile, quindi imprenditorialità diffusa (che potrebbe coinvolgere anche gli attuali collaboratori e dipendenti di Auchan), cooperazione, valorizzazione della filiera e del prodotto italiano e della prossimità al territorio, attenzione alle esigenze del cliente.

La parte più performante della rete commerciale di Auchan e Sma, al netto dei 33 supermercati siciliani che passeranno al Gruppo Arena, "sarà conferita, a valle della formalizzazione del closing, alle cooperative di sistema che a loro volta daranno in gestione a imprenditori locali consorziati i singoli punti vendita, com’è già avvenuto in passato in occasione di analoghe operazioni di acquisizione che hanno coinvolto Conad  con Billa e Finiper”, sottolineano dal canto loro i sindacati. La firma conclusiva del subentro è contrattualmente prevista entro fine ottobre ma, avvertono ancora i sindacati, per i rappresentati di Conad andrebbe "sensibilmente anticipata".

Il passaggio gestionale dei punti vendita, invece, avverrà sotto forma di una suddivisione di carattere regionale e vedrà coinvolte le sette cooperative del sistema Conad che diventeranno 6 per la fusione di Nordiconad con Conad Tirreno prevista da ottobre e poi 4 nei prossimi anni. Ci sarebbero dipendenti Auchan pronti a rilevare store da Conad.

Quanto delineato nel Piano Industriale, specifica Conad, dovrebbe permettere di superare l’attuale stato di grave crisi di Auchan, “i cui parametri di sostenibilità economica ed efficienza operativa sono in sofferenza ed in gran parte notevolmente inferiori rispetto agli standard medi di mercato”.



Per i sindacati, “occorre velocizzare il subentro di chi intende acquisire in modo si possa contestualmente avviare un necessario confronto finalizzato al riposizionamento strategico della rete vendita, che allo stato attuale sembra abbandonata al suo destino”.

Stando ad alcuni rumor la dirigenza Conad avrebbe deciso di ridurre drasticamente le superfici dei 46 ipermercati di riferimento; ma dal Consorzio si fa presente che il tema sarà trattato nel tavolo di confronto. 

Vi è, in ogni caso, la consapevolezza di tutti - sottolinea ancora Conad - che si tratta di un’operazione difficile e complessa che richiede il supporto e la responsabilizzazione, su scala nazionale, di tutti: partner, fornitori, clienti, parti sociali e Istituzioni. I punti vendita Auchan rimasti fuori dall’accordo fanno gola a vari gruppi, tra cui Végé. Centinaia di lavoratori restano intanto alla finestra: una parte di loro ha presidiato ieri l'esterno del Mise durante il summit.

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