Russia, embargo rinnovato ma con qualche timida apertura

Le merci sanzionate potranno transitare ed essere importate per uso personale

Russia, embargo rinnovato ma con qualche timida apertura
Continua il muro contro muro tra Unione Europea e Federazione Russa. A pochi giorni dalla decisione del Consiglio europeo di estendere di altri sei mesi le sanzioni economiche alla Russia per la situazione in Ucraina, arriva la risposta di Mosca: Vladimir Putin ha deciso di prorogare l'embargo sino al 31 dicembre del 2020, ma ci sono piccole aperture e modifiche rispetto al passato. Il provvedimento entrato in vigore quasi 5 anni fa con decreto n. 778 del 7 agosto 2014 - e che colpisce l'ortofrutta, vietando l'ingresso di quella europea in Russia - è stato dunque rinnovato ancora una volta.

La perdita economica per le esportazioni agroalimentari italiane per effetto dall'embargo è di 217 milioni di euro, come ha valutato la scorsa settimana Isema (clicca qui per leggere la notizia). E la frutta fresca vale oltre la metà di questa cifra: 112 milioni, a cui si possono aggiungere i 20 milioni di ortaggi e legumi. La frutta è seguita dalle carni (57 milioni) e da latte e derivati (48 milioni), tre settori che hanno visto azzerare le esportazioni.



Come detto il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che estende specifiche misure economiche contro i Paesi che hanno imposto sanzioni contro la Russia fino al 31 dicembre 2020. Il presidente ha incaricato il governo di prendere provvedimenti per l'attuazione del decreto e, se necessario, di presentare proposte per modificare la durata di tali sanzioni. Putin ha anche firmato un ulteriore documento, che modifica le norme del decreto originale sulle controdeduzioni del 6 agosto 2014. In particolare, il nuovo documento consente le spedizioni in transito di merci sanzionate attraverso la Russia a condizione che tali beni siano "soggetti a garantire la loro tracciabilità utilizzando un sistema di controllo basato sulla tecnologia Glonass". E' inoltre richiesto che tali merci siano sigillate e che i conducenti coinvolti nel transito di questo carico debbano avere i tagliandi di registrazione appropriati. Il decreto ora prevede anche il permesso per l'importazione di beni sanzionati da privati ​​per uso personale.

Nella lista dei prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso in Russia figurano frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia.
"All’azzeramento della spedizione di questi prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia e alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni si sommano – sottolinea Coldiretti – quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy.  Si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Unione Europea ed è importante che si riprenda la via del dialogo poiché ancora una volta il settore agroalimentare è stato merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale".

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