L'uva pugliese si spinge sempre più a nord

Redavid: «Ottima partenza della campagna con Black Magic e Vittoria»

L'uva pugliese si spinge sempre più a nord
Le esportazioni dell'uva da tavola pugliese si spingono sempre più a nord. I Paesi scandinavi e baltici si stanno rivelando mercati molto promettenti per i grappoli coltivati in Puglia, come conferma la F.lli Redavid, azienda di Rutigliano (Bari) specializzata nella produzione e, da un paio d'anni, commercializzazione di uva da tavola.

L'impresa è stata fondata nel 1990 dai fratelli Pasquale e Giuseppe Redavid e da quando hanno fatto il loro ingresso in azienda le figlie Chiara, Graziana e Clarissa la società si è aperta anche alla commercializzazione di uva. Uva che viene coltivata in impianti che si sviluppano su una cinquantina di ettari: quelli più vicini al mare, a Mola di Bari, sono in produzione da circa una settimana con Black Magic e Vittoria per le varietà con seme, mentre con Summer Royal, Sugraone e Millennium per le seedless.



"Poi la campagna andrà avanti con Palieri, Italia, Vitroblack, Regal e Crimson - spiega a Italiafruit News Chiara Redavid, una laurea in Medicina delle piante in tasca, che in azienda segue la parte produttiva e commerciale - Il nostro mercato di riferimento è quello tedesco, poi Olanda, Danimarca, Francia e Belgio. Da quest'anno abbiamo iniziato ad operare anche in Svezia e nei Paesi baltici, sia con piattaforme e importatori che con la Gdo".

La campagna è partita col piede giusto. "Temevano qualche problema sul fronte qualitativo, visto l'andamento meteo, soprattutto per Vittoria, ma finora devo dire che ne abbiamo registrati - continua l'imprenditrice - La Black Magic, poi, sta andando alla grande. All'estero cresce la domanda di uva senza semi, anche se tutte le varietà presenti generano confusione nel consumatore che, colore a parte, fatica a capirne le differenze e questo è un grosso problema".



Sul fronte del packaging la F.lli Redavid sta valutando soluzioni all'insegna della sostenibilità. "C'è una grande richiesta di innovazione su questo fronte e noi ci stiamo adeguando - prosegue Chiara Redavid - al posto del classico cestino di plastica stiamo optando per il cartone, materiale che stiamo iniziando ad utilizzare in sostituzione dei separatori di spugna. In linea generale cerchiamo di orientarci verso il monomateriale".

Il 2018 è stato l'anno della svolta per l'azienda, con l'ingresso di Chiara, Graziana e Clarissa in azienda. "Vogliamo dare il nostro contributo all'esperienza familiare e il nostro impegno ci ha permesso di fare l'importante passo verso la commercializzazione del prodotto - rimarca la responsabile della produzione - L'imprenditoria femminile non è presente come dovrebbe in ortofrutta: noi donne, però, possiamo dare un tocco in più, anche a livello produttivo - conclude Chiara Redavid - trasmettendo più fiducia ai clienti anche grazie alla nostra proverbiale precisione e accuratezza".

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