Frutta estiva gratis in Campania, Sos di Coldiretti Calabria

Frutta estiva gratis in Campania, Sos di Coldiretti Calabria
Sono più di 100mila le albicocche regalate ieri dalla Coldiretti Campania ai turisti e ai cittadini di Sorrento, Pozzuoli e Salerno. L'iniziativa vuole denunciare le speculazioni in atto nelle campagne dove la frutta viene pagata agli agricoltori pochi centesimi al chilo. "Meglio regalare la frutta per aiutare a combattere il caldo piuttosto che svenderla al di sotto dei costi di produzione" spiegano dalla Coldiretti. Per la protesta è stata scelta la Campania perché una delle regioni più colpite dal fenomeno, che riguarda però tutta la penisola. "L'albicocca - sottolinea la Coldiretti - è il simbolo della mobilitazione, perché vittima di gravi distorsioni di mercato lungo tutta l'Italia". 
 
Se nelle campagne la frutta è sottopagata, i consumatori non hanno sconti, denuncia Coldiretti. I prezzi nei negozi si moltiplicano fino a quattro volte a causa del grande caldo che, d'altra parte, aumenta anche i consumi. Nonostante l'Italia sia leader nella produzione di albicocche, secondo l'analisi della Coldiretti i prodotti provenienti da Francia, Spagna e Grecia hanno invaso comunque i mercati. 
 
All’avvio della campagna di raccolta e vendita delle drupacee (albicocche pesche e nettarine), è intanto difficile la situazione nelle zone di produzione della Calabria e prevalentemente nella sibaritide dove questi frutti, oltre ad essere prelibati per le loro qualità organolettiche, rappresentano il fulcro di una economia per molte famiglie e sviluppano un consistente indotto. 



“Ma se i prezzi corrisposti al produttore sono così bassi che non coprono nemmeno i costi di produzione, e alti al dettaglio, in particolare nella Gdo – esordisce Antonio Genovese presidente della Cooperativa “I Campi del Sole” e della Coldiretti di Castrovillari – diventa quasi impossibile aiutare il proprio territorio garantendo occupazione, standard di qualità elevati e rispetto delle regole, che per noi – precisa – sono un fattore irrinunciabile perché produciamo un’eccellenza che al primo posto mette l’etica: questo dovrebbe essere un valore aggiunto che il mercato deve riconoscere. Oggi – prosegue – le albicocche e le pesche vengono pagate al produttore tra i 25/30 centesimi e le nettarine 30/35 centesimi, il margine per coprire i costi di produzione non esiste – afferma perentorio Genovese – e l’intero comparto, che nella sibaritide si sviluppa su oltre 2.000 ettari con una produzione di circa 500mila quintali, è in crisi". 

"Il prodotto - aggiunge Genovese - è ottimo, ma non veniamo ripagati dei sacrifici che facciamo e delle difficoltà sempre più frequenti che viviamo per contrastare le avversità atmosferiche, prima freddo e ora caldo,  che con professionalità e impegno abbiamo saputo gestire per mantenere inalterata la qualità. A tutto questo – prosegue – si aggiunga la  concorrenza sleale di alcuni Paesi europei in cui vige di fatto ancora la legge del Far West. Ci sono fenomeni speculativi e importazioni dall’estero che fanno appunto crollare le quotazioni al di sotto dei costi di produzione e questa è una parte della “vertenza” che è necessario aprire con la GdO che deve ridurre i margini di guadagno”.  

“Il mercato è anche saturo di prodotto estero, soprattutto dalla Spagna e dal Marocco dove i costi di produzione sono più bassi  - spiega Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – e vi è il fondato sospetto che la Spagna che non ha una super produzione effettui, con poco lavoro e niente rischi, una sorta di triangolazione immettendo sul mercato tanto prodotto di altri paesi extraeuropei. Oggi purtroppo l’agricoltura è l’unico settore che produce al di sotto dei costi di produzione".