Treviso, Bonaldi torna alla guida di Confagricoltura

Treviso, Bonaldi torna alla guida di Confagricoltura
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi torna alla guida di Confagricoltura Treviso. È stato eletto presidente dall’assemblea dei soci, riunita a Villa Marcello di Fontanelle, succedendo a Lodovico Giustiniani, che lascia dopo due mandati. Nel prossimo triennio sarà affiancato da Fabio Curto, allevatore di Vidor e Franco Adami, viticoltore di Vidor.

Bonaldi, 57 anni, vive a Ponte di Piave dove conduce l’azienda agricola Liasora a indirizzo seminativo (grano, mais e soia), vitivinicolo (prosecco e pinot grigio) e con un’ampia coltivazione di noci. È presidente di Cgbi, l’associazione nazionale dei bieticoltori che raggruppa Cnb e Anb, del Consorzio maiscoltori e cerealicoltori del Piave, vicepresidente del consorzio Prosecco doc e vicepresidente della cooperativa Il Noceto. È stato presidente di Confagricoltura Treviso per due mandati consecutivi, dal 2006 al 2013 e presidente di Confagricoltura Veneto.

“Ritorno forte delle esperienze maturate in Italia e in Veneto – dichiara - Il mio impegno nei prossimi anni è di proseguire sulle linee direttrici indicate dal presidente Giustiniani, con la sfida di rendere più competitiva l’agricoltura trevigiana. È necessario mettere insieme le azioni del ministero delle Politiche agricole, della Regione Veneto e dell’Ue per mettere a punto piani strategici per ogni filiera dell’agricoltura italiana. I punti di forza su cui fare leva devono essere ricerca, innovazione tecnologica, analisi dei comparti e progetti di sviluppo di sistema. Altro tema forte è la sostenibilità. Vogliamo far sentire in maniera sempre più forte e argomentata la voce degli agricoltori e dei viticoltori, avvalendoci di consulenze esterne per motivare le scelte agricole, in relazione con altri portatori di interessi della filiera. Siamo favorevoli al dialogo, ma vogliamo farlo sulla base di motivazioni oggettive e scientifiche, sfatando i falsi miti”.

Sfide importanti per un settore agricolo che, nel Trevigiano, è in forte espansione, come è emerso nella relazione di fine mandato di Giustiniani. Nella Marca il numero di imprese attive nel settore è salito a 14.225 imprese, che rappresentano il 22,4 per cento del totale regionale. Un saldo positivo del 0,6%, in controtendenza rispetto al contesto regionale che ha segnato un – 0,7 per cento. Le imprese, dunque, crescono e investono nonostante le difficoltà.

“Nel settore ortofrutticolo sono calati gli ettari coltivati a kiwi e ciliegio, mentre salgono quelli coltivati a radicchio e cicoria (+2,2 per cento) – ha riassunto Giustiniani -. - Nei seminativi continua la crisi del mais (calo del 15% degli ettari), mentre avanzano il frumento tenero (+ 31,8 per cento) e la soia (+ 7 per cento). Restano stagnanti i consumi della carne bovina e avicola e in calo ancora il comparto dei conigli, dove le oscillazioni dei prezzi di vendita non permettono un’adeguata programmazione agli allevatori. Nel settore dei suini consumi stabili e in aumento gli allevamenti familiari. Per il settore lattiero caseario calo tra il 2 e il 3 per cento della produzione di latte: continuano a chiudere i piccoli e medi allevamenti, mentre resistono quelli con più di 500 capi. Sul fronte vitivinicolo aumenta ancora la superficie a Glera (+9,51 per cento): in zona Prosecco doc raggiunge 24.500 ettari, in zona docg Asolo 1.780 ettari, nella docg Conegliano Valdobbiadene 7.300 ettari. Il nostro ruolo dovrà essere di completo affiancamento ai Consorzi di tutela, con il giusto senso critico ma sempre consapevoli del loro importantissimo ruolo di rappresentanza e tutela di un settore importante della provincia. Solo un’agricoltura attiva e competitiva che produce reddito, a cui si offrono più opportunità che vincoli, sarà in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio. Da parte nostra dovremo continuare a lavorare con i nostri associati per aiutarli nello sviluppo di sistemi produttivi sempre più improntati al rispetto dell’ambiente”.

Fonte: Confagricoltura Treviso