Calabria, al lavoro per il Kiwi del Golfo Igp

L'Op Toc: «Rendere riconoscibile il prodotto agli occhi del consumatore»

Calabria, al lavoro per il Kiwi del Golfo Igp
L'Op Toc - Tradizioni Ortofrutticole Calabresi - di Reggio Calabria ha avviato l'iter per il riconoscimento del Kiwi del Golfo Igp. L'obiettivo è quello di rendere riconoscibile il prodotto coltivato nei comuni che ricadono nell'area del Golfo di Gioia Tauro, valorizzando i frutti Made in Calabria.



"Gli italiani purtroppo non conoscono il kiwi calabrese, anche se a questa coltura sono dedicate superfici importanti nella nostra regione e le qualità organolettiche del nostro prodotto sono davvero distintive - spiega a Italiafruit News Innocenza Giannuzzi, responsabile commerciale e marketing dell'Op reggina, costituita lo scorso anno e che aggrega dieci cooperative per oltre 500 soci e circa tremila ettari di coltivazioni - Il primi impianto di kiwi risale al 1978: in una terra prevalentemente vocata all'agrumicoltura, si mise a dimor il primo ettaro di actinidia, una sperimentazione che ebbe successo: a distanza di quarant'anni la coltivazione del kiwi ha raggiunto livelli importanti e il nostro areale si è dimostrato vocato per l'Hayward. Le condizioni pedoclimatiche favoriscono la qualità del kiwi, così come la vicinanza col vulcano di Stromboli - aggiunge Giannuzzi - Possiamo raccogliere dagli inizi di ottobre fino a dicembre o gennaio: non avendo il problema delle gelate notturne possiamo lasciare il frutto più a lungo sulla pianta, e questo permettere di raggiungere standard organolettici elevati. Puntiamo poi sul biologico e con l'Igp vogliamo comunicare alla Gdo e al consumatore tutti questi valori: si parla tanto di superfood, ma un frutto come il kiwi, ricco di Vitamina C e prodotto in Italia, è meglio di tanti altri prodotti che arrivano dall'estero".



Valorizzare il kiwi ed evitare situazioni in cui i frutti vengono venduti a basso costo e presentati con poco decoro, come riportato ieri da Italiafruit (clicca qui per leggere la notizia). "Vedere immagini come quella che avete pubblicato è un dramma per le aziende produttrici, che vivono della qualità dei loro prodotto - prosegue la responsabile commerciale dell'Op Toc - Certa Gdo per garantirsi l'affluenza del consumatore vende a prezzi bassisimi, ma questo poi va a discapito della reale qualità del frutto e dell'acquirente finale. Noi crediamo serva tutelare maggiormente le aziende produttrici e i consumatori, perché la qualità italiana va garantita e valorizzata".

L'Op Toc è specializzata nella produzione di kiwi e clementine. "Ci siamo aggregati per promuovere i nostri prodotti di eccellenza - conclude Innocenza Giannuzzi - E lo abbiamo fatto ponendoci come un baluardo di legalità in un territorio difficile".

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