Sostenibilità
Ciliegie, il segreto per superare il nodo conservabilità
Nuovi studi sul fronte dell'edible coating. Interesse per questi rivestimenti
La scarsa conservabilità è una delle problematiche più gravi che affligge la ciliegia. Tutti coloro che commercializzano questo frutto sanno perfettamente che devono vendere il prodotto nel più breve tempo possibile, per evitare contestazioni dagli acquirenti.
Ma ci sono tecniche per prolungare la vita della ciliegia una volta raccolta dalla pianta? Evidentemente sì, visto e considerato che a Natale mangiamo delle ottime ciliegie cilene, che hanno percorso migliaia di chilometri via nave senza subire il ben che minimo danno. Certamente il primo punto di forza è la grande organizzazione della filiera cerasicola cilena, che essendo votata all’export (oltre 150mila tonnellate di ciliegie esportate nel 2018) è settata al meglio per gestire tutte le criticità del caso. In secondo luogo, sono utilizzate tutte le tecnologie possibili per prolungare la vita di un prodotto così delicato.
Una delle tecniche attualmente più studiate per prolungare la conservabilità del prodotto riguarda il rivestimento del frutto, detto anche edible coating. Alcuni studi condotti da ricercatori olandesi, portoghesi e cileni, evidenziano il grande interesse per il rivestimento dei frutti dato dall’utilizzo di alcuni fitoregolatori come: l'acido salicilico, l'acido ossalico, l'acido acetilsalicilico e il metil salicilato, che evidenziano risultati molto interessanti, grazie all’elevata capacità antiossidante. Questa categoria di nuovi rivestimenti si andrebbe ad aggiungere ai già noti composti lipidici, utilizzati soprattutto per la IV gamma.
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