Apofruit si consolida e punta su distintività e bio

Dati di bilancio e liquidazioni. Zanotti: più efficienza, meno costi. Bastoni: nuove chance ai soci

Apofruit si consolida e punta su distintività e bio
Un 2018 di consolidamento per Apofruit Italia: il bilancio presentato recentemente all’assemblea dei soci si è chiuso con un fatturato di 326 milioni di euro, in crescita dell’1,3%, rispetto al 2017, mentre l’utile d’esercizio della cooperativa è risultato di 537 mila euro. Ai soci sono stati liquidati oltre 126 milioni di euro, con un prezzo medio di 60 centesimi il chilo, in aumento di 11 centesimi sui 12 mesi precedenti. In leggero calo - come riporta l’house organ aziendale - i volumi conferiti, attorno a 2,1 milioni di quintali: una flessione legata alla diminuzione delle produzioni estive colpite da pesanti problematiche meteorologiche. Il patrimonio netto, ancora, supera i 102 milioni di euro; sostanziale tenuta dei costi fissi pari a 18 milioni di euro in linea con le annate precedenti. Le vendite a marchio hanno superato i 15 milioni di euro con il brand Solarelli, e i 27 milioni per Almaverde Bio. Sono state quasi 293mila le giornate lavorative, mentre i dipendenti si attestano a quota 2.228.



“Poter contare su un’azienda che mantiene alti livelli di efficienza con costi contenuti è un risultato particolarmente importante considerando il contesto nel quale si opera - il commento del presidente Mirco Zanotti - Ci confrontiamo con mercati che registrano cali di consumi mentre l’export e l’apertura di nuovi mercati non sono favoriti da strategie adeguate e dobbiamo fare i conti con un costo Paese più alto di quello dei nostri diretti competitor”.  “Il nostro obiettivo - aggiunge Zanotti - è continuare sulla strada dell’aggregazione, che rimane elemento fondamentale della strategia di sviluppo intrapresa negli anni recenti. E sostenere e ampliare tutti i progetti che danno distintività alla produzione dei soci”.



Tra gli elementi significativi presentati in occasione dell’assemblea di bilancio la continua crescita del biologico, l’aumento dei prodotti di alta gamma per andare oltre il concetto di commodity, come le patate al Selenio, le mele a club, il kiwi giallo G3, la crescita del Progetto piccoli frutti, l’ampliamento delle isole Almaverde Bio, il potenziamento delle vendite on line rivolto prevalentemente al B2b.

“In prospettiva il nostro impegno è finalizzato a rafforzare lo sviluppo delle società di recente ingresso all’interno del Gruppo - specifica Ilenio Bastoni - In particolare di Canova France e Canova Spagna che crescono di oltre l'8% nel comparto bio. Ma anche di tutte le società consolidate di Apofruit, che chiudono con bilancio positivo. L’obiettivo è la valorizzazione delle produzioni attraverso la distintività del prodotto per offrire ai soci maggiori chance di reddito in un comparto, quello dell’ortofrutta, che non vive un periodo facile”. 

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