Pomodoro nero, sperimentazione positiva in Campania

Agricola Fatto di Natura innova e progetta un portale e-commerce

Pomodoro nero, sperimentazione positiva in Campania
La sperimentazione del pomodoro nero di Capua (Caserta) ricalca la storia lavorativa di un giovane imprenditore, Gaetano Bellofatto, amministratore unico dell’Azienda Agricola Fatto di Natura. L’impresa insiste su circa cinque ettari di proprietà, con duemila metri quadri destinati a serre e il 90% della produzione è orticola.
 
“La politica aziendale - spiega Bellofatto a Italiafruit News - è prettamente rivolta alla vendita diretta e alla tutela dell’ambiente, cercando di ridurre il più possibile consumi idrici, emissioni di anidride carbonica e utilizzo di diserbanti. Quest’anno, in via sperimentale, abbiamo provato a coltivare pomodoro nero tondo con discreto successo. Il packaging si sposa con la nostra idea di tutela ambientale e quindi abbiamo pensato al cassettino familiare per la vendita diretta che viene reso ad ogni utilizzo, evitando la plastica il più possibile".

Fatto di Natura, per ampliare il proprio giro, oltre ad ampliare la superficie serricola sta lavorando a un portale e-commerce per la vendita diretta online in tutta Italia, isole escluse, con l'obiettivo di consegnare a 24 ore dalla raccolta.



Il giovane imprenditore campano coltiva pomodori neri in due tipologie: il tondo nero di Crimea e il ciliegino. Entrambi sono inseriti in un ciclo colturale primaverile-estivo con trapianti in coltura protetta nella prima decade di marzo alla densità di 3,5 piante/mq. La coltura è pacciamata ed irrigata con sistema drip irrigation.

“Per garantire la giusta reazione della vegetazione - prosegue Bellofatto - procediamo con il tutoraggio della coltura tramite spago e fili di sostegno. La raccolta inizia nell’ultima decade di maggio e termina il 20 luglio. Queste tecniche colturali ci permettono di raggiungere la resa di 10,5 kg al mq per il black cherry e poco meno di 20 kg per il nero di Crimea. L’innovazione di questa cultura consiste principalmente nelle varietà molto particolari per la colorazione e nell’utilizzo di pacciamatura al posto del diserbo e impollinazione tramite bombi. Entrambe le varietà presentano una colorazione non propriamente nera, ma tendente al marroncino con toni violacei e un brix molto alto soprattutto per il ciliegino”.



“Il prossimo anno - conclude Bellofatto - sono programmate sperimentazioni con impianti su teli pacciamanti cromatici rossi e gialli per notare se c’è una maggiore colorazione verso il nero”.

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