Conservazione della frutta, convegno sul postraccolta

Conservazione della frutta, convegno sul postraccolta
Venerdì scorso, presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, si è svolto il tradizionale Convegno sul Postraccolta. Un appuntamento annuale nel quale i ricercatori del Centro Laimburg, insieme a esperti esterni, trasmettono alla pratica nuove conoscenze sulla conservazione della frutta. Il programma della conferenza è stato particolarmente vario quest'anno e ha spaziato dalle esperienze nel magazzino sperimentale con nuove varietà di mele alle possibilità di risparmio energetico, fino alla presentazione di nuove tecnologie nella frigoconservazione.

L’obiettivo è fornire agli specialisti nel campo della frigoconservazione della frutta e a tutti gli interessati i risultati della ricerca attuale del Centro Laimburg, nonché di informare sugli sviluppi e le innovazioni nel settore.
"Il Centro di Sperimentazione Laimburg è la struttura di ricerca per l'agricoltura in Alto Adige. Per noi è importante che i risultati che sviluppiamo vengano applicati direttamente dalla prassi agricola e dal settore della trasformazione alimentare altoatesina", ha dichiarato il direttore del Centro Michael Oberhuber all'apertura del convegno.
"Il tempo che precede l'inizio della stagione del raccolto è una buona opportunità per riunire ricerca e pratica e trasmettere nuove conoscenze riguardanti il settore della frutta", ha affermato Angelo Zanella, responsabile del gruppo di lavoro Frigoconservazione e Biologia del Postraccolta del Centro. Il vasto programma della conferenza ha affrontato numerosi temi, tra cui il risparmio energetico e le esperienze con le nuove tecnologie di frigoconservazione. Inoltre, ha approfondito il comportamento nel postraccolta di nuove varietà di mela, terminando con l’analisi dell'influenza delle condizioni meteorologiche di quest’anno sulla qualità della frutta.



Risparmio energetico durante la conservazione

Marc Sellwig della ditta tedesca Cool Expert GmbH ha illustrato vari aspetti della tecnologia di refrigerazione, che svolgono un ruolo fondamentale nel raffreddamento e influenzano l'efficienza energetica nello stoccaggio della frutta. "Il 90% del carico di raffreddamento si concentra nelle prime settimane, durante le quali la merce appena immagazzinata dev’essere raffreddata. Ciò porta a picchi di potenza significativi nella fase di stoccaggio, che sono costosi e devono essere evitati”, ha spiegato Sellwig. Un problema per il bilancio energetico sono anche i ventilatori, in quanto producono molto calore. "Nella fase di stoccaggio, è possibile ottenere risparmi energetici, riducendo la potenza della ventola, ma non il tempo di funzionamento", afferma l'esperto.

Come favorire la colorazione tipicamente gialla sulle mele Golden Delicious?

Sono sempre meno i mercati internazionali che richiedono mele tendenti al verde e dall’elevata acidità, come la Russia ad esempio. Pertanto, la marcata colorazione giallo-oro nella varietà Golden Delicious sta diventando sempre più importante. Come ottenere quindi mele mature, succose e dalla tipica colorazione dorata, che mantengano la loro croccantezza anche dopo la conservazione nel lungo periodo? Se da un lato è possibile promuovere la colorazione giallo-oro con misure agronomiche, come una fertilizzazione mirata o un'attenta regolazione del rapporto foglia-frutto, anche interventi mirati nei magazzini svolgono un ruolo significativo: "Se si aumenta specificamente la temperatura di conservazione verso la fine della conservazione e si regola il contenuto di ossigeno mediante sensori di fluorescenza, è possibile ottenere una mela fresca e succosa con la giusta colorazione giallo-oro tipica della varietà", ha dichiarato Stefan Stürz del gruppo di lavoro Frigoconservazione e Biologia del Postraccolta del Centro di Sperimentazione Laimburg.

Nuovi sviluppi dei metodi di conservazione DCA

I processi fisiologici nella mela possono essere influenzati grazie a diverse tecnologie di conservazione. Con la tecnologia Dynamic Controlled Atmosphere (DCA), ad esempio, il contenuto di ossigeno nell'atmosfera viene notevolmente ridotto, rallentando significativamente la maturazione del frutto. Tuttavia, se il contenuto di ossigeno risulta troppo basso durante lo stoccaggio, è possibile indurre processi di fermentazione. Auri Brackmann dell'Università Federale di Santa Maria in Brasile ha presentato i risultati degli esperimenti con un nuovo metodo di conservazione, nel quale l’atmosfera è controllata dinamicamente con un contenuto di ossigeno estremamente basso (dallo 0,1 allo 0,3%). Con questa metodologia, viene monitorato il quoziente di respirazione della frutta e un algoritmo calcola e regola automaticamente il contenuto di ossigeno nel magazzino. Secondo Brackmann, questo metodo potrebbe avere numerosi vantaggi: "Grazie al contenuto estremamente basso di ossigeno che è possibile mantenere con questo metodo, si può raggiungere una qualità di frutta più elevata, osservare meno disturbi fisiologici e marciumi e produrre più aromi. Inoltre, grazie a temperature più elevate si può risparmiare energia elettrica.” Prima dell’applicazione di questo metodo nella prassi, è necessaria ulteriore ricerca che è in corso anche presso il Centro Laimburg.

Fysium® e SmartFresh™: due formulazioni a confronto per ritardare la maturazione delle mele

La sostanza 1-metilciclopropene (1-MCP) viene utilizzata per ritardare la maturazione naturale di frutta e verdura. A brevetto scaduto, la sostanza è ora disponibile in varie formulazioni e tecnologie di applicazione. Nell’ambito di una tesi di laurea presso la Libera Università di Bolzano, Max Facchini ha collaborato con il Centro di Sperimentazione Laimburg e i consorzi frutticoli locali a uno studio scientifico per confrontare l’efficacia delle tecnologie SmartFresh™ e Fysium®.
SmartFresh™ è un composto che dev’essere sciolto in acqua per rilasciare il 1-MCP. Fysium®, d'altra parte, è una tecnologia basata su tre componenti che vengono miscelati insieme sul posto. Fysium® è stato applicato per la prima volta in Alto Adige. “La nostra ricerca ha dimostrato che entrambi i prodotti sono approssimativamente comparabili", ha spiegato Max Facchini.

"FrudiStor" – l'app per riconoscere precocemente i danni da conservazione

Riconoscere e prevenire danni da stoccaggio di mele con uno smartphone: con l’app FrudiStor ciò è finalmente possibile. L’applicazione è risultato del progetto triennale “Sviluppo di un sistema digitale assistito di identificazione e per il contenimento dei danni da conservazione su Pomacee”, finanziato dal programma Interreg-V “Alpenrhein, Bodensee, Hochrhein”. Al progetto hanno preso parte, oltre al Centro di Sperimentazione Laimburg, anche il Centro di Competenza per la Frutticoltura del Lago di Costanza (Lead Partner), la Scuola Superiore di Weihenstephan-Triesdorf, l’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura di Jork, il Centro di Competenza per la Ricerca nel settore Agroalimentare e Ambientale Agroscope di  Wädenswil, l’Organizzazione dei Produttori del Lago di Costanza, il Consorzio Frutticoltori del Baden-Württemberg e la Internetagentur del Lago di Costanza. L'applicazione web gratuita è ora in tedesco, italiano, inglese e olandese.
Link: http://www.frudistor.de

Conservazione della nuova varietà di mele Scilate/Envy®

La varietà Scilate/Envy® è una delle nuove varietà di mele più promettenti insieme a Nicoter/Kanzi® e Shinano Gold/yello®, ma è molto sensibile ai disturbi fisiologici da conservazione. Ad esempio, dopo alcuni mesi di conservazione, può presentare un significativo imbrunimento della polpa. Tuttavia, poiché questa varietà in realtà sviluppa pienamente la sua qualità organolettica durante la conservazione, sarebbe importante una buona capacità di conservazione. Il Centro di Sperimentazione Laimburg sta studiando quali combinazioni tra periodo di maturazione e condizioni di conservazione siano ottimali per la varietà Scilate/Envy®. "I nostri studi indicano la probabile soluzione in una differenziazione delle tecnologie di frigoconservazione da applicare”, dichiara l'esperto di conservazione Angelo Zanella, “il che significa che mele con differenti stadi di maturazione, provenienze o età degli impianti dovrebbero essere stoccati specificamente per preservarne al meglio la qualità.”

L’andamento metereologico nel 2019

Le condizioni meteorologiche di un anno possono influenzare in modo significativo la qualità delle mele e quindi anche il successo della loro conservazione. Martin Thalheimer, responsabile del gruppo di lavoro Terreno, Concimazione, Irrigazione presso il Centro di Sperimentazione Laimburg, ha tracciato l’andamento meteorologico nel 2019 e ha illustrato le conclusioni pratiche che possono essere tratte dai dati su temperatura, precipitazioni e acqua disponibile nel suolo, nonché le curve di crescita dei frutti.
“La stagione 2019 era iniziata con condizioni favorevoli per i frutti, grazie a un inverno senza particolari problematiche di temperatura e precipitazioni”, ha dichiarato Thalheimer. In primavera, l’inizio di vegetazione è avvenuto nella norma, ma si sono verificate alcune gelate notturne e una tempesta di grandine, avvenuta in un momento in cui la stagione del gelo non era ancora finita. I frutticoltori si sono quindi trovati di fronte al dilemma: proteggere i frutteti dalla grandine, chiudendo le reti, oppure ricorrere all’uso di irrigazione antibrina, che tuttavia funziona in modo efficiente solo con le reti aperte.
L'ondata di calore nella seconda metà di giugno è culminata con un picco di 38,5 °C nel sito di Laimburg, il più alto mai registrato a giugno, e ha portato a diffusi casi di scottature solari sulla frutta. “Anche se la scottatura solare non è sempre visibile in superfice, essa attacca comunque gli strati cellulari al di sotto della buccia, quindi si rischia una minore qualità del frutto", ha spiegato l'esperto. Un'altra peculiarità del 2019 è stata la crescita dei frutti, registrata a giugno, significativamente inferiore alla media. "Le settimane fresche da fine aprile a fine maggio potrebbero già aver rallentato la divisione cellulare, con conseguente riduzione della crescita”, ha dichiarato Thalheimer.

Fonte: Centro di Sperimentazione Laimburg