Nocciole, azzerata la produzione dei Nebrodi

Colpa dei ghiri. La filiera corilicola chiede lo stato di calamità naturale

Nocciole, azzerata la produzione dei Nebrodi
I ghiri non vanno in ferie. Nelle ultime settimane, infatti, questi animali protetti hanno distrutto l'intera produzione di nocciole nei monti Nebrodi, in Sicilia. Una filiera che rappresenta circa 10mila ettari coltivati. Il presidente della Comunità della Nocciola dei Nebrodi, Enzo Ioppolo, ha quindi scritto al Presidente della Regione, Nello Musumeci, per chiedere soluzioni a questo problema ormai ingestibile e non lasciare da soli gli agricoltori.

"I ghiri hanno già distrutto quasi tutto il prodotto dell'annata agraria - sottolinea Ieppolo - anche sulle piante dove risultano collocate le trappole. Fino ad oggi, nonostante la presenza di numerose cassette trappola, non è stata segnalata alcuna cattura".

"La situazione - prosegue il presidente nella lettera - è insostenibile per i produttori, per la maggior parte piccoli. La totale perdita della produzione ha e avrà gravi ripercussioni economiche, sociali e occupazionali, ma ancora più grave è la perdita di efficacia nella prevenzione del dissesto idrogeologico, degli incendi e della conservazione delle unità di paesaggio".

Ioppolo, di conseguenza, chiede alla Regione Sicilia di avviare l'iter per riconoscere lo stato di calamità naturale. Una istanza che viene giudicata "improcrastinabile" anche dai sindaci dei comuni corilicoli, associazioni locali, organizzazioni di categoria e professionali, sindacati da categoria. Si richiede, allo stesso tempo, di concedere "una deroga alla normativa per la protezione del ghiro nell'area corilicola nebroidea (modifica con emendamento della Legge regionale n.33/97), che consenta - conclude il presidente della Comunità della nocciola - il controllo della proliferazione esponenziale della popolazione, anche con tecniche diverse da quelle utilizzate fino a oggi".

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