Pesche e albicocche bio hanno un'altra marcia

Canova: luglio e agosto positivi. Prezzi da quattro a sei volte superiori al convenzionale

Pesche e albicocche bio hanno un'altra marcia
Tempi duri per le drupacee italiane, ma non per tutte: le referenze biologiche, infatti, spuntano prezzi di alto tenore rispetto al prodotto convenzionale. Almaverde Bio sottolinea che luglio è stato un ottimo mese per la frutta estiva, in particolare per albicocche e nettarine: le prime dopo la crisi causata dal maltempo di maggio e giugno hanno evidenziato una buona ripresa con "grandi soddisfazioni in termini di qualità e vendite". Prolungata la campagna: quest'anno Canova - società cui fa riferimento il marchio Almaverde - ultimerà la campagna a fine agosto con la varietà Farbaly, nell’ottica di "favorire il consumo delle albicocche rispetto alle pesche gialle".



Quanto alle nettarine, agosto si sta confermando mese di grande richiesta; la sostituzione di varietà colorate con cultivar più rustiche dalla tenuta migliore ha favorito il mercato. Spiccano, in particolare, Monrené e Dulciva. Buoni risultati anche per le pesche platicarpe che in futuro - sottolinea Canova - potrebbero sostituire le pesche gialle, grazie al sapore e uno spessore non oltre i quattro centimetri, “aspetto fondamentale per un facile e piacevole consumo”.

Le ultime rilevazioni della Borsa Merci di Bologna segnalano prezzi di vendita fino a 2,30 euro il chilo per pesche e albicocche bio, tra il quadruplo e il sestuplo rispetto al convenzionale.

Per le altre referenze, Canova-Almaverde Bio parla di contrattazioni a rilento per l’uva, il via alla campagna delle mele e la continuazione di quella delle pere (è in fase di raccolta la William nell’areale di Cesena). Novità sul fronte dei mirtilli con la messa a dimora di nuove piante nella Sila, in Calabria. 

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