Pere, mercato ancora fermo

Aziende in fase di contrattazione dei prezzi con la Gdo. Preoccupa l'export

Pere, mercato ancora fermo
Tutto tace, per il momento, nel mercato delle pere. Come spiega a Italiafruit News l'azienda Ortofrutta Sattin, specialista nel commercio di questo prodotto in Italia, Francia, Germania e Grecia, le vendite delle varietà estive sono pressoché ferme e gli operatori italiani sono in attesa di capire che prezzi si riusciranno a praticare sul mercato europeo.

"Per adesso stiamo distribuendo solo poche quantità di Carmen. A breve partiremo con Williams e poi, più avanti, con l'Abate Fetel, attualmente in fase di raccolta. La scarsa richiesta va a incastrarsi in una situazione di lentezza generale del commercio della frutta, dalle pesche alle susine alle mele", sottolinea Giuseppe Sattin, socio dell'azienda sita a San Martino di Venezze (Rovigo). 

"In una stagione pericola come questa, caratterizzata da un calo produttivo pesante per l'Italia, ci stiamo chiedendo se la Gdo estera ritirerà il prodotto ai prezzi di listino da noi proposti e per quanto tempo, eventualmente, potrà farlo", aggiunge l'imprenditore. 



La qualità rappresenta una incognita importante. "Che si parli di Williams, Abate o Conference, la massa del prodotto che gestiremo sarà di pezzatura medio-piccola. Ci preoccupa soprattutto l'attività di esportazione, visto che Paesi come Belgio, Olanda, Portogallo e Spagna cercheranno inevitabilmente di cavalcare l'onda della scarsa produzione nazionale, proponendo le loro pere a prezzi inferiori".

Anche la società Leonesi di Vignola (Modena), specializzata da più di 60 anni nel commercio di pere a livello europeo, si trova nella fase di contrattazione delle quotazioni con la propria clientela. "Quest'anno i frutti si dovranno vendere necessariamente cari, in quanto abbiamo avuto prezzi di acquisto molto alti a causa del poco prodotto disponibile - sottolinea a Italiafruit News Maicol Leonesi - Alternaria e cimice asiatica hanno ridotto i volumi oltre le attese che si avevamo prima dell'avvio delle raccolte. La produzione di prima qualità, commercializzabile per l'estero, sarà veramente poca".

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