Linee guida semplificate per lo standard Global Gap

Linee guida semplificate per lo standard Global Gap
Sono applicabili dal primo agosto, dopo essere state pubblicate a fine giugno, le linee guida nazionali Nig (National Interpretation Guideline) dello standard di certificazione Global Gap, che prevedono particolari semplificazioni delle procedure. L’Italia è tra i primi Paesi ad averle ottenute e questo grazie al costante impegno e lavoro di squadra dei componenti del Gruppo Nazionale di Lavoro (National Technical Working Group) coordinato, da 15 anni, da Cso Italy e partecipato attivamente da rappresentanti del mondo della produzione e degli organismi di certificazione che periodicamente si riuniscono su un unico tavolo con lo scopo di definire le modalità più semplici ed efficaci per la parte produttiva, che deve applicare lo standard di certificazione, nonché fare proposte e prospettare soluzioni che possano essere utili a tutta la filiera, nell’ottica della sostenibilità.

L’Italia ha una propria rappresentanza in due dei più importanti comitati tecnici di Global Gap, dove vengono esaminate e discusse le proposte di tutti i Paesi che ne fanno parte e, da due anni, può contare sulla presenza nel Board di Global Gap del direttore di Assomela, Alessandro Dalpiaz quale membro effettivo.

Tra i punti di semplificazione delle linee guida nazionali che meritano di essere citati – fanno sapere Simona Rubbi e Federico Passarelli coordinatori del Gruppo Nazionale di Lavoro - è il pieno riconoscimento della validità dei quaderni di campagna (in cui sono registrati tutti i trattamenti fitosanitari svolti in campo) come documento che attesta l’evidenza del controllo fisico per quanto riguarda l’inventario di magazzino, evitando ai frutticoltori di fare mensilmente il conteggio delle giacenze. Viene inoltre maggiormente riconosciuta l’attività fatta dai gruppi aggregati in Opzione 2, come Organizzazioni di Produttori, e cooperative, nei confronti dei produttori e delle aziende associati.

Ora, il Gruppo Nazionale di Lavoro è impegnato a realizzare la semplificazione di tutto il nuovo capitolo sulle acque e sulle analisi. Un altro tema caldo dei prossimi mesi sarà la parte etica e di sicurezza sul lavoro, trattate in un apposito capitolo dello standard chiamato Grasp e il sistema di monitoraggio dei residui. 

Cogliendo le esigenze globali - fa inoltre sapere il Gruppo Nazionale di Lavoro - Global Gap sta andando verso una maggior semplificazione e un approccio più sostenibile con particolare riguardo agli aspetti ambientali. E l’Italia è pronta a proporre nuove soluzioni e il miglioramento dello standard, basato su pratiche agricole sempre più sostenibili, con effetti concreti e tangibili per i produttori e l’intero settore, ribadendo così un ruolo tra i più attivi nelle proposte di semplificazione.

"La partecipazione ai lavori del Board - sottolinea Dalpiaz - ci consente di capire meglio le logiche di lavoro di Global Gap, portando direttamente un contributo basato sulle esperienze e sulle esigenze operative degli ortofrutticoltori, innanzitutto italiani ma non solo, attraverso un confronto franco ed aperto. La proattività dell’Italia attraverso i suoi rappresentanti nei Comitati tecnici ed il Gruppo Nazionale di Lavoro è cresciuta e questo contribuisce a rendere l’Italia un interlocutore più riconosciuto ed efficace”. 

"Se saremo bravi ad insistere con questo atteggiamento - precisa Dalpiaz - confido che Global Gap possa crescere anche come soggetto di incontro tra le esigenze dei produttori e quelle dei distributori, interpretando in maniera equilibrata le esigenze di sicurezza e sostenibilità reclamate da cittadini e consumatori". 

Global Gap è uno degli standard di certificazione volontario delle buone pratiche agricole più diffuso e riconosciuto a livello internazionale ed uno tra i più applicati a livello di produzione agricola, anche in Italia, che si posiziona ai primissimi posti per numero di certificazioni. L’obiettivo dello standard Global Gap è assicurare una produzione agricola sicura e sostenibile (in termini ambientali, sociali, di sicurezza alimentare e dei lavoratori) a beneficio di agricoltori, rivenditori e consumatori in tutto il mondo.

Fonte: Ufficio stampa Cso e Assomela