Un progetto per innovare l'orticoltura italiana

Cesena Fiera presenta il Greenhouse Technology Village

Un progetto per innovare l'orticoltura italiana
In orticoltura l'innovazione viaggia alla velocità della luce. Serre hi-tech, agricoltura verticale, sistemi idroponici, ditte sementiere che spingono sull'accelerazione dell'innovazione varietale, coltivazioni che si controllano dallo smartphone... La tecnologia a servizio dell'orticoltura offre già oggi un ampio ventaglio di soluzioni per l'imprenditore che si appresta a investire su un nuovo impianto - e in questo campo gli investimenti sono decisamente importanti - e un domani l'offerta sarà ancora maggiore. Districarsi tra le varie proposte non è facile, ma Cesena Fiera - la società che organizza il Macfrut - sta lavorando a un Centro dimostrativo per l'orticoltura in serra, colmando una lacuna del sistema ortofrutticolo italiano.

Paesi Bassi e Spagna, che in campo orticolo sono leader di mercato, infatti hanno già centri di questo tipo, dove gli operatori del settore possono toccare con mano le innovazioni del momento. Il Greenhouse Technology Village di Cesena - un'anteprima di quello che potrebbe essere la si era vista in occasione dell'International Asparagus Days - ha l'obiettivo di dare alla filiera proprio questa risposta, creando un Campo dimostrativo per le nuove varietà in orticoltura; un Centro di formazione sia agronomica che tecnologica e realizzando eventi fieristici, convegnistici o dimostrativi in sinergia con Cesena Fiera.



L’area interessata al progetto del Greenhouse è di 13mila metri quadrati coperti (l’intera area è di 30mila metri quadrati e si trova davanti all'ingresso della Fiera di Cesena), messa a disposizione dell’ente fieristico dal Comune di Cesena fino al 2040. I lavori sono previsti in quattro step, come ha spiegato ieri il presidente della Fiera, Renzo Piraccini, il primo dei quali prevede la realizzazione di una serra con copertura flessibile per un investimento di 420mila euro. Il primo modulo di intervento interessa la coltivazione del pomodoro da mensa, melenzana e cetriolo, a cui faranno seguito altri moduli per la coltivazione della lattuga in floating system e piccoli frutti. Il secondo intervento riguarderà invece 1.500 mq di serra in vetro e altri 1.000 mq di area tecnica, per un investimento di circa 300mila euro.

Ma chi si occuperà della realizzazione? Nascerà una Rete di Imprese con almeno 15 aziende con Cesena Fiera a fare da capofila e garante dell’intero progetto. La rete di impresa consentirà l’utilizzo della struttura al Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali) per il supporto a progetti di ricerca e azioni dimostrative. Lo stesso farà con l’Università e tutti gli altri soci interessati.



"Nel settore orticolo c'è un futuro tutto da scrivere - ha ribadito Piraccini - E il futuro passa dalla capacità di innovazione che sappiamo esprimere. Con il Greenhouse Technology Village abbiamo immaginato un progetto in più fasi. Partiremo con il coinvolgimento di una quindicina di soci per la rete di imprese, pensiamo a realtà dell'area romagnola che ruotano attorno al Macfrut. Ci aspettiamo l'adesione delle organizzazioni dei produttori e dei centri servizi, ma anche degli istituti bancari. All’estero queste strutture sono sostenute in gran parte dal finanziamento pubblico; anche in questo progetto il sostegno pubblico sarà determinante per poter raggiungere livelli di eccellenza. Coinvolgeremo poi un’azienda agricola per la gestione delle serre. Le tempistiche? Il progetto si dovrebbe realizzare nei primi mesi del 2020".



Per Enrico Turoni, presidente di Cermac, il Greenhouse Technology Village "permetterà alle aziende di ampliare la conoscenza tecnologica, ci sarà una ricaduta positiva". Mentre Alvaro Crociani, direttore del Crpv, ha fatto notare come "solo l'1% delle superfici agricole italiane è gestito con sistemi di agricoltura di precisione, perché mancano strutture come queste. Il Greenhouse sarà un progetto di territorio: a Cesena sono nate tante esperienze importanti in campo ortofrutticolo, ora dobbiamo tornare ad essere propositivi su un panorama nazionale e internazionale".

Per la progettazione e il funzionamento del centro, è stato costituito un Comitato Scientifico di esperti del settore composto da: Cecilia Stanghellini (Università di Wageningen), Giorgio Prosdocimi Gianquinto (Università di Bologna), Stefania De Pascale (Università di Napoli), Giampaolo Battistel (Ceres), Vanni Tisselli (Crpv) e Luciano Trentini (Cesena Fiera).
 
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