«La cimice asiatica, per fortuna, ha evitato l'aglio»

Annata positiva per il Bianco polesano Dop: superfici in crescita del 20% e buona pezzatura

«La cimice asiatica, per fortuna, ha evitato l'aglio»
Non sembra destinato a fermarsi lo sviluppo della filiera dell'Aglio bianco polesano Dop, produzione tipica che interessa 29 comuni della provincia di Rovigo, nella regione Veneto. Dopo un'annata non semplice, come quella del 2018, che aveva portato una scarsa pezzatura, i produttori rodigini hanno creduto nelle potenzialità del marchio certificato investendo nell'aumento delle superfici.

L'area di coltivazione della Dop, infatti, ha registrato un incremento del 20% rispetto al 2018, superando i 140 ettari e arrivando oggi a pesare per circa il 35% della superficie provinciale coltivata ad aglio bianco tardivo. 

La raccolta del bulbo è avvenuta tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. “Per fortuna, l'aglio locale non è stato interessato dagli attacchi di cimice asiatica che hanno invece provocato danni ingenti alle pomacee e alla frutta estiva del nostro territorio", fa sapere a Italiafruit News Massimo Tovo, presidente del Consorzio dell'Aglio bianco polesano Dop.


Massimo Tovo

"L’espansione produttiva è incoraggiante e ci fa ben sperare per il futuro. La qualità quest’anno non manca, prima di tutto perché il prodotto si distingue per una buona pezzatura” aggiunge.

La produzione certificata si sta commercializzando prevalentemente nel canale della Gdo nazionale, dove trovano spazio sia le retine da 150 e 200 grammi sia la treccia tradizionale fatta a mano. "Il prezzo del nostro aglio Dop si sta mantenendo stabile rispetto all'anno scorso. La domanda nazionale è in crescita continua. Ma abbiamo ricevuto, negli ultimi mesi, anche piccole richieste da parte di Paesi esteri come la Germania, la Svizzera, il Giappone e gli Emirati Arabi Uniti".

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