Le insalate preferite dagli italiani

Grandi differenze di consumi e gusti nel Paese: la mappa rielaborata da Bonduelle

Le insalate preferite dagli italiani
L’insalata di IV gamma più amata degli italiani è l’iceberg, con un consumo annuale di quasi 12mila tonnellate; alle sue spalle il lattughino verde con circa 9mila tonnellate, quindi la rucola, con quasi 8mila tonnellate. E’ quanto emerge dagli ultimi dati Nielsen rilanciati da Bonduelle Italia in occasione della Giornata Mondiale dell’alimentazione. A livello territoriale non mancano le sorprese: i veri amanti dell’iceberg sono i napoletani che, con 419 tonnellate, lo preferiscono alle principali alternative come rucola (139) e lattughino (72). 

A Milano, città leader per il consumo in busta, spopola il lattughino verde con un consumo annuale di mille tonnellate, il quadruplo  rispetto a quello della Capitale: a Roma, seconda per consumi in Italia, se ne consumano infatti “solo” 260 tonnellate, mentre l’iceberg domina con 732 tonnellate, a fronte della 654 della città meneghina. Spicca, nella graduatoria della città eterna, la rucola, con 345 tonnellate.



A Torino, sottolinea Bonduelle, spetta il terzo gradino del podio virtuale del consumo di insalate in busta: nella città sabauda la referenza preferita è il songino, con un consumo di 263 tonnellate. I bolognesi non sembrano avere una preferenza netta; è infatti lotta serrata tra iceberg (156 tonnellate), lattughino (126) e rucola (130). 

Sensibilmente più contenuti i consumi al Sud: a Bari e Palermo la verdura di IV gamma più "gettonata", in linea con la classifica nazionale, è l’iceberg rispettivamente con 155 e 65 tonnellate consumate ogni anno.

Considerando le verdure di quarta gamma nella loro interezza, emerge come l’insalata in genere sia la preferita degli italiani, con l’83% dell’intero valore del comparto e 19 milioni di famiglie che l’hanno acquistata nel 2018, in aumento di quasi mezzo rispetto al 2017; staccati spinaci e carote, comprati rispettivamente da 4 milioni e 3,7 milioni di famiglie nell’ultimo anno. Anche la frequenza d’acquisto continua ad aumentare: in media 17 volte l’anno, oltre una volta al mese. 

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