Un assaggio di quello che è possibile fare lo abbiamo avuto recentemente tra i banchi del Mercato delle Erbe di Bologna, dove il
Consorzio Bestack ha organizzato un vero e proprio
flash mob teatrale e musicale coinvolgendo
13 brand leader del settore ortofrutticolo (
clicca qui per leggere la notizia). Un'iniziativa concreta che dà una risposta vera a quell'
esigenza di aggregazione, di spirito di squadra, di lavoro su interessi comuni, di cui spesso - però – si parla soltanto senza mai passare ai fatti.
Immaginare un flash mob anche su un singolo prodotto non è assurdo, ma certamente la portata dell'operazione è molto diversa con un paniere ampio, che necessariamente incontra un pubblico più diversificato per via dei gusti e della diversa propensione all'acquisto dei consumatori. Della serie: non mi interessa la melanzana, ma la pesca sì. Quest'esperienza ci racconta che
esistono tanti elementi di vicinanza tra le imprese del settore e che tra una realtà e l'altra ci possono essere molti più punti in comune di quanto si possa credere: l'importante è trovare gli elementi chiave che possono rendere queste operazioni veramente rivoluzionarie agli occhi del consumatore.
Ed è singolare che la regia creativa, il pensiero strategico di un'iniziativa di questo genere, sia partita da un
consorzio di servizi che nelle sue finalità integra la filiera dalla produzione alla distribuzione e per una volta dà veramente
un senso compiuto al concetto di filiera e di aggregazione. Concetti che tornano periodicamente nel dibattito di settore, ma poi puntualmente ci si ritrova nella terribile logica dell'uno contro l'altro.
Ecco, se grazie a iniziative come questa sapremo
reinterpretare le parole filiera e aggregazione, superando quei rigidi confini che spesso abbiamo attribuito alle due definizioni, facendole spesso divenire concetti di comodo anziché reali strumenti di qualificazione e valorizzazione dell'offerta - allora sì che sarebbe un bel colpo di teatro.