Bestack testimone di sostenibilità a Ecomondo

Bestack testimone di sostenibilità a Ecomondo
Guerra globale alla plastica, risparmio energetico, lotta agli sprechi, sviluppo dell’e-commerce, ricerca di materiali alternativi: sono solo alcuni dei driver che stanno rivoluzionando la progettazione del packaging, in particolare nel settore del food (ma non solo). 

In questo contesto - e in un territorio come l’Emilia Romagna considerata la Packaging Valley europea - l’Università di Bologna, nello specifico l’Advanced Design Unit del Dipartimento di Architettura dedica al tema degli imballaggi sostenibili e della loro progettazione un focus a Ecomondo 2019, a cui partecipa anche Bestack, il Consorzio nazionale dei produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta. 

Il direttore del consorzio Claudio Dall’Agata (foto in apertura) è infatti uno dei relatori del convegno “Il futuro della progettazione di imballaggi sostenibili. Verso un osservatorio permanente dell'innovazione del packaging”, in programma giovedì 7 novembre dalle 9,30 alle 13 alla fiera di Rimini, sala Ravezzi 2 (Hall Sud). Il convegno sarà anche l’occasione per lanciare un altro importante evento: un Simposio Internazionale (The Future of Packaging design. Towards a Smart and Sustainable Era. 6 dicembre 2019, Fondazione Golinelli, Bologna) in cui dare conto delle innovazioni in atto nel mondo delle confezioni e portare alla comunità scientifica e tecnologico-produttiva di settore alcuni casi studio eccellenti. Verrà inoltre creato in Unibo un osservatorio del packaging innovativo e sostenibile, fondamentale per accelerare i processi di innovazione e la diffusione della conoscenza, e per consolidare la rete.
 
“Bestack per la sua attività di ricerca e innovazione nel settore delle confezioni è stato selezionato fra le realtà che potranno dare vita al Simposio sul green packaging – rivela Claudio Dall’Agata - A Ecomondo racconteremo il nostro approccio di ricerca, portata avanti nel corso di oltre dieci anni in partnership con enti di certificazione, associazioni non profit e Università”. 
“La sostenibilità - prosegue - non è solo quella di processo, è anche quella che va a beneficio del consumatore finale. È l’esito di un percorso virtuoso che consegna al consumatore un prodotto più buono, più smart e più sostenibile”. 
È il caso dell’ortofrutta movimentata negli imballaggi attivi di Bestack, che si mantiene buona più a lungo grazie a queste confezioni in cartone ondulato eco-friendly che sono in grado di aumentare - grazie a un processo naturale frutto di un brevetto messo a punto da Bestack insieme all’Università di Bologna - la vita di scaffale dei prodotti ortofrutticoli, riducendo in modo significativo gli sprechi.


 
La sostenibilità del packaging ortofrutticolo di Bestack si riscontra anche nell’origine della materia prima utilizzata dalle aziende consorziate. La carta vergine utilizzata per produrre imballaggi proviene infatti da foreste gestite in modo responsabile, con piani di reimpianto superiori a quelli di taglio (per ogni albero tagliato ne vengono piantati tre). A garantirlo sono le certificazioni forestali di cui si sono dotati negli anni i soci produttori di Bestack. 



“Dal 2011 abbiamo avviato un percorso virtuoso fra le aziende consorziate al fine di indirizzare il nostro settore all’impiego esclusivo di materie prime rinnovabili e sostenibili - spiega il direttore di Bestack - Questo percorso, avviato nel 2011 in collaborazione con il Wwf Italia, è proseguito negli anni in autonomia e ha fatto sì che oggi il 94% della carta vergine utilizzata dai nostri soci per produrre imballaggi sia certificata e controllata. Un quantitativo che, rispetto al 2011, quando è stato avviato il progetto in collaborazione con il Wwf, è cresciuto di 18 punti percentuali”. L’89% di questa carta utilizzata dai soci Bestack è a marchio Fsc. 
 
Bestack partecipa dunque a Ecomondo come esempio di sostenibilità a tutto tondo. Oggi oltre nove imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta su 10 oggi sono realizzati con materia prima certificata (l’obiettivo è arrivare al 100% di materia prima con certificazione forestale entro i prossimi anni); inoltre la sostenibilità della confezione si estende anche al prodotto, che grazie alle proprietà del cartone Attivo si mantiene buono più a lungo, per un giorno in più e oltre rispetto alle confezioni tradizionali, producendo quindi meno sprechi. 

“Da semplice confezione di trasporto, ecco allora che l’imballaggio diventa un elemento in grado di arricchire il prodotto di elementi valoriali - conclude Claudio Dall’Agata -, dalla sostenibilità, alla distintività, al risparmio economico”. 

Prendendo come esempio la fragola, se consideriamo che il consumo annuale di questo frutto nel nostro Paese è pari a circa 300 milioni di euro, il beneficio economico che deriverebbe dalla riduzione degli sprechi grazie all’imballaggio Attivo di Bestack ammonterebbe a 30 milioni di euro.
 
Fonte: Ufficio stampa Bestack