Melagrane, la concorrenza estera deprime i prezzi

Agri Csf: «Siamo costretti ad esportare. In Svizzera spuntiamo fino a due euro il chilo»

Melagrane, la concorrenza estera deprime i prezzi
Mercato ingolfato per il melograno del Sud Italia. Da fine ottobre ad oggi, il netto incremento delle importazioni da Turchia, Tunisia, Egitto e Spagna ha depresso i listini sia nel canale dei Mercati all'ingrosso che in quello dell'Horeca. Così le aziende meridionali sono praticamente "costrette" a esportare il frutto per riuscire a fare reddito.

"In queste ultime settimane, i grossisti dei Mercati generali del Nord Italia hanno riconosciuto circa un euro il chilo al melograno Wonderful italiano. Un prezzo che per noi, al netto dei costi di trasporto, non è economicamente sostenibile", sottolinea a Italiafruit News Piero Solito della società agricola Agri Csf che coltiva circa 50 ettari di melograno in Salento (varietà Wonderful e Akko) ed è titolare del marchio AgrInSalento



"Il mercato nazionale ci ha dato soddisfazione fino a metà ottobre - prosegue Solito - Poi tutto è cambiato a causa della pressione di Paesi esteri e abbiamo quindi deciso di fare solo esportazione. Ora stiamo vendendo specialmente in Svizzera, dove riusciamo a spuntare quasi due euro il chilo. Abbiamo avviato anche qualche relazione commerciale in Francia. L'Italia la continueremo a servire non appena si ridurrà l'offerta estera, probabilmente da gennaio in avanti".

L'azienda Agri Csf sta provando a valorizzare non solo il prodotto fresco, ma anche il suo succo 100% di melograno. "Si tratta di un estratto a freddo, completamente naturale, che realizziamo a partire dagli arilli dei nostri frutti. Siamo convinti delle potenzialità miracolose del melograno e crediamo molto nel futuro di questa coltura in Salento". 



L'imprenditore, infatti, si pone l'obiettivo di ampliare l'ettaraggio di altri 50 ettari nei prossimi tre anni. "Le nuove produzioni andranno a rimpiazzare degli uliveti. Faremo nuovi impianti di Wonderful e Akko e testeremo anche nuove varietà maggiormente precoci e tardive che, speriamo, ci possano permettere di stare sul mercato per 12 mesi l'anno”.

Copyright 2019 Italiafruit News