Attualità
Firmate il Manifesto dell'Ortofrutta
Dagli Stati Generali un documento per le istituzioni: aperte le adesioni
I sei dossier dello Speciale Frutta&Verdura, spina dorsale degli
Stati Generali dell'Ortofrutta che si sono tenuti
mercoledì scorso al Teatro Manzoni di Milano, hanno dato vita ai sei
punti del Manifesto dell'Ortofrutta che, a
fronte delle criticità da superare, rappresentano la strategia
per far crescere il nostro settore.
Una vera e propria piattaforma programmatica costruita negli ultimi mesi grazie al vostro coinvolgimento nei sondaggi lanciati su Italiafruit News e che ora vogliamo condividere con le istituzioni, a partire dal ministro Teresa Bellanova, che agli Stati Generali ha partecipato attivamente con una approfondita analisi (clicca qui per vedere il suo video messaggio).
L’ortofrutticoltura italiana deve
creare un’autentica circolarità lungo la filiera, vale a dire sistemi
produttivi e distributivi in grado di svilupparsi e rigenerarsi
autonomamente in modo accessibile e comprensibile a tutti gli
stakeholders.
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Una vera e propria piattaforma programmatica costruita negli ultimi mesi grazie al vostro coinvolgimento nei sondaggi lanciati su Italiafruit News e che ora vogliamo condividere con le istituzioni, a partire dal ministro Teresa Bellanova, che agli Stati Generali ha partecipato attivamente con una approfondita analisi (clicca qui per vedere il suo video messaggio).
Per questo oggi vi riproponiamo il
Manifesto dell'Ortofrutta, chiedendovi di dare forza
all'iniziativa per far sentire la voce dell'ortofrutta ai
piani alti della politica nazionale. Vi invitiamo a sottoscrivere il
Manifesto dell'Ortofrutta compilando il form che trovate in fondo
all'articolo: basta
un click per mettere la vostra firma e costruire
assieme il futuro
dell'ortofrutta.
I. Sviluppare le attività agricole con processi trasparenti e circolari
II. Sviluppare filiere di prodotto sostenibili con la ricerca e l'innovazione
Ricerca scientifica e
innovazione tecnologica condotte nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente
devono essere i capisaldi dello sviluppo sostenibile
dell’ortofrutticoltura italiana sia in chiave economica che ambientale e
sociale, con applicazioni specifiche alle diverse filiere di
prodotto.
III. Elevare la qualità dell’organizzazione e dei rapporti di filiera
L’elevata frammentazione
strutturale dell’ortofrutticoltura italiana a monte deve essere
qualificata da una forte aggregazione nelle fasi a valle che favorisca
sia le economie di scala che quelle di scopo, anche con l’obiettivo di
rendere più fluidi e virtuosi i rapporti con il sistema
distributivo.
IV. Internazionalizzare il made in Italy ripartendo dai mercati domestici
Per mantenere competitivo il
sistema ortofrutticolo italiano è necessario potenziare la dimensione
quanti-qualitativa dell’esportazioni, che vanno riqualificate a partire
dai mercati più vicini, per poi puntate anche a quelli lontani,
sfruttando la distintività riconosciuta del made in Italy
alimentare.
V. Qualificare l’offerta sulle aspettative del cliente finale in modo coerente
Per qualificare
l’ortofrutta nazionale occorre rifondare un solido patto con il cliente
finale sulla base di un’offerta segmentata sulle differenti aspettative
dei diversi fruitori in modo coerente con la promessa, vale a dire
mantenendola con costanza e responsabilità nel
tempo.
VI. Diffondere la cultura dell’alimentazione e il valore del cibo
Per qualificare l’ortofrutta
nazionale sottraendola alla spirale del prezzo basso occorre ridare
centralità al valore del cibo, potenziando i programmi di educazione
alimentare delle nuove generazioni e diffondendo la cultura alimentare
capillarmente a tutti i
livelli.
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