Boom di importazioni dal Sud Mediterraneo

Nei dati Eurostat degli ultimi dieci anni spiccano gli exploit di Marocco ed Egitto

Boom di importazioni dal Sud Mediterraneo
Crescono a due e tre cifre percentuali le importazioni europee di ortofrutta dai Paesi del Sud del Mediterraneo: i dati Eurostat indicano come negli ultimi dieci anni si sia registrato un sostanzioso aumento delle importazioni comunitarie dai sei Paesi con cui la Commissione Ue ha in vigore accordi di associazione, eccezion fatta per la Giordania. 

In grande evidenza il Marocco, passato da 895.727 tonnellate del 2009 a 1,3 milioni di tonnellate nel 2018, il 52% in più. Segue l'Egitto, da cui l’Unione Europea ha acquistato un totale di 723.694 tonnellate di frutta e verdura nel 2018, il 40% in più rispetto al 2009. Più contenuto l’incremento della Tunisia: 7% per un totale di 93.550 tonnellate. E' del 220% invece l'aumento dell'Algeria che a livello assoluto, però, non va oltre  le 27.832 tonnellate. Limitato a 855 tonnellate l’import ortofrutticolo dal Libano, che dal 2009 al 2018 ha messo a segno un progresso del 56%.

L’import dal Mediterraneo meridionale preoccupa gli addetti ai lavori europei sia per la concorrenza esercitata nei confronti delle produzioni locali sia per l’utilizzo di sostanze talora off-limits nei Paesi del Vecchio Continente. E’ la Spagna la portabandiera di una battaglia che interessa anche i produttori e gli esportatori italiano. Per l’associazione iberica Fepex, in particolare, la crescente liberalizzazione sta producendo un impatto significativo sul settore europeo, data la forte differenza tra il quadro normativo nei settori sociale, ambientale ed economico dell'Ue e quello dei Paesi nordafricani e del Vicino Oriente.

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