Nocciole, Cina nuova destinazione per i prodotti turchi

Il monito di Rubinaccio a governo ed enti di ricerca: «In Italia abbiamo bisogno di dati globali»

Nocciole, Cina nuova destinazione per i prodotti turchi
Performance “monstre” per le nocciole turche, protagoniste di un eccellente 2019 nonostante i problemi economici interni che riguardano la svalutazione della lira locale. Secondo i dati ufficiali del ministero dell'Agricoltura turco, gli esportatori l'anno scorso hanno fatturato più di due miliardi di dollari americani (oltre 1,8 miliardi di euro), per un volume che supera le 319.772 tonnellate. Un record storico per il Paese di Erdogan che ha deciso di puntare soprattutto sulla vendita di nocciole sgusciate.

La crescita dell'export, rispetto all'anno precedente, si attesta al 24% in valore e al 14,5% in volume. Ma se si analizzano i primi quattro mesi della stagione in corso, vale a dire il periodo settembre-dicembre 2019, le spedizioni sono aumentate addirittura del 43% su base annua, a totalizzare 168.604 tonnellate.

L'Europa continua a costituire il macro-mercato di riferimento per gli operatori della Turchia che, però, negli ultimi mesi hanno cominciato a guardare anche ad Oriente. La Cina, infatti, ha assunto per la prima volta di sempre un peso non marginale nella classifica delle principali destinazioni, con più di 11.180 tonnellate annue.


Le maggiori destinazioni delle nocciole turche nel 2019. L'Italia è il primo mercato in assoluto con 83.898 tonnellate che hanno generato un controvalore di 547 milioni di dollari americani (492 milioni di euro)

"Secondo le nostre previsioni, la Repubblica Popolare Cinese diventerà nei prossimi anni il nostro terzo maggiore mercato di esportazione, dopo Italia e Germania", fa sapere İlyas Edip Sevinç, presidente del Cda dell'Associazione degli esportatori di nocciole del Mar Nero (Kfmib).

"Con questo straordinario risultato, la Turchia ha superato le proprie aspettative in una situazione non certo favorevole per il deprezzamento della propria valuta. Bisogna prendere atto che i turchi sono più bravi di noi italiani a vendere nocciole", commenta il produttore italiano Giampaolo Rubinaccio, esperto del settore della frutta a guscio

"Invito le istituzioni nazionali e gli enti di ricerca come l'Ismea - prosegue - a prendere coscienza su ciò che sta accadendo in Turchia, come in altri mercati del mondo, quali ad esempio Georgia, Azerbaijan, Cile ed Australia. Chi produce e commercializza nocciole, per orientare le proprie scelte, ha bisogno di avere informazioni aggiornate sui prezzi, le produzioni e gli scambi nei mercati del mondo. Guardare solo all’Italia è assolutamente limitante e ha poco senso”.

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