«Con la siccità, i nostri broccoli rimangono nei campi»

Il clima che cambia, la testimonianza dell’azienda pugliese PrimaBio

«Con la siccità, i nostri broccoli rimangono nei campi»
Lunghi periodi di siccità, alternati a un fortissimo tasso di umidità e repentini cambi di temperatura sono ormai la norma in molte zone d’Italia. E tra le colture danneggiate da questo andamento climatico anomalo ci sono anche le brassiche pugliesi, come i broccoli dell’azienda agricola foggiana PrimaBio.

“Sono già tre anni che registriamo intense variazioni di pioggia, temperatura e umidità e, nonostante la pianura foggiana sia una terra vocata per la produzione di brassiche, sono molti i danni causati da questo meteo variabilissimo. L’estate arriva sempre più tardi e, allo stesso tempo, sposta la sua fine più avanti. Un altro grave problema è la siccità, è da prima di Natale che sui nostri terreni non si vede la pioggia” spiega a Italiafruitnews Matteo Iuso, presidente della Op PrimaBio.


Un broccolo danneggiato, con evidenti macchie scure

“Il cambiamento climatico è ormai evidente – continua – e il clima quasi tropicale causa muffe e problematiche colturali difficili da combattere, soprattutto nelle produzioni biologiche come la nostra. Abbiamo quasi 300 ettari coltivati a broccoli e cavolfiori”.

Tra i prodotti maggiormente colpiti dalle variazioni metereologiche anomale ci sono i broccoli. 
“Nel 2019 ne abbiamo persi 2500-3000 quintali, interamente rovinati dagli sbalzi termici – sottolinea il presidente di PrimaBio – Durante la notte sui broccoli si forma infatti una condensa: non appena esce il sole, fa lo stesso effetto della lente di ingrandimento sull’acqua rimasta sulle verdure, bucandole e facendole marcire in diversi punti. La Grande distribuzione è molto attenta alla qualità dei prodotti e non accetterebbe prodotti marci o bucati, per questo motivo non ci conviene raccogliere i broccoli danneggiati”.


Un altro broccolo danneggiato in più punti

E le problematiche non si limitano ai broccoli. “Questo meteo instabile colpisce tutte le colture – conclude Iuso – e abbiamo avuto diversi problemi anche con i prodotti estivi, come i pomodori, con conseguenze anche sulla produzione di salse e conserve”.

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