«Frutta secca, vince la provenienza italiana»

Il commento di Agricola Lusia sull'andamento del settore e nuove tendenze

«Frutta secca, vince la provenienza italiana»
Tradizionalmente la frutta secca registra i suoi picchi di vendita durante le festività a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno. Passato questo periodo, abbiamo fatto il punto sui trend di mercato con Mario Marchetto, venditore all’ingrosso dello stand Agricola Lusia del Mercato ortofrutticolo di Treviso.

Provenienza italiana, sinonimo di qualità
“Le vendite di frutta secca ed essiccata sono iniziate bene a ottobre e sono rimaste vivaci fino a Natale – spiega a Italiafruit – dopo di che, i consumi sono scesi velocemente. Una cosa è certa: la tendenza generale è quella di preferire prodotti italiani a quelli esteri. I consumatori preferiscono i prodotti nazionali perché li considerano di qualità, più naturali e quindi più sani anche se il prezzo è più elevato. Se infatti vendiamo prugne secche di ottima qualità provenienti dalla Francia e dalla California, i consumatori continuano a preferire il prodotto italiano anche se costa di più. E per le noci chandler succede la stessa cosa: tra quelle italiane e quelle estere ci sono circa due euro di differenza ma a vincere è il prodotto italiano”.

I più acquistati
Sul podio dei prodotti più venduti si ritrovano noci, nocciole, prugne e frutta essiccata al naturale.
“Per quanto riguarda le noci, c’è una richiesta vivace sia del prodotto italiano che di quello francese, mentre è fermo il prodotto di origine americana. - aggiunge Marchetto - Invece per nocciole e prugne vince la produzione italiana. Tra i più acquistati anche prugne e albicocche turche: in questo caso, dobbiamo rifornirci da un Paese estero perché i quantitativi italiani non sono sufficienti. E lo stesso discorso vale anche per i pistacchi italiani: in Sicilia c’è solo una piccola produzione e la maggior parte del prodotto arriva dalla California e dall’Iran, anche se le tensioni politiche hanno decisamente rallentato gli arrivi da quest’ultimo Paese”.

Prodotti in stallo
Se noci, nocciole e prugne sono al vertice delle vendite, altre referenze sono ferme. Tra queste, il venditore indica i fichi esteri  e le castagne secche che “sono snobbate dalle nuove generazioni solo perché non le conoscono e i cui consumi vanno scemando di anno in anno”. 
“Anche il dattero estero è quasi completamente fermo mentre gli altri anni lo vendevamo fino a Pasqua”, aggiunge Marchetto.

Frutta disidratata, vince una tendenza salutare
Se il consumo della frutta disidratata è rimasto pressoché invariato rispetto agli altri anni, nel settore è maturata la tendenza ad acquisti più salutari.
“Per la frutta disidrata, il maggior numero di vendite è rappresentato dal ginger con poco zucchero, ananas, mango e papaya – sottolinea Marchetto – A fianco di questi prodotti c’è anche la frutta disidratata al naturale anche se la differenza di prezzo è importante: si parla anche di 3-4 euro in più al chilogrammo”.
“Rispetto allo scorso anno - aggiunge - i consumatori cercano sempre di più prodotti salutari e prestano molta attenzione all’etichetta. Per esempio, i fichi italiani sono andati molto bene rispetto a quelli esteri, che si caratterizzano per le loro aggiunte solforose. In generale il cliente è disposto a spendere di più, l’importante è che il prodotto sia il più naturale possibile”.
Se per la frutta disidratata vince una tendenza salutistica, un altro trend predominante del settore è quello dei prodotti sgusciati. Se infatti i consumatori continuano a preferire le noci con guscio, non vale la stessa tendenza per altri prodotti. Il venditore sottolinea come: “Le mandorle e le nocciole tostate sono preferite sgusciate, anche se la differenza di prezzo è sostanziosa: si parla di 6 euro per un chilogrammo di prodotto con guscio, contro i 9 euro della stessa quantità sgusciata”.

Focus su prezzi e nuovi prodotti
“Quest’ anno i prezzi di acquisto sono stati più bassi rispetto all’anno scorso – evidenziano da Agricola Lusia – e di conseguenza anche i nostri prezzi di vendita sono minori. Per fare un esempio, rispetto allo scorso anno, le noci francesi costano quasi un euro in meno”.
Marchetto conclude con un commento sulle novità: “Quest’anno abbiamo introdotto le albicocche naturali, l’ananas e il mango essiccato e sono stati molto apprezzati, anche se costano di più degli stessi prodotti trattati con lo zucchero. Ancora una volta la tendenza salutistica predomina ed è molto probabile che in futuro si consolidi ancor di più”.

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