Livorno Cold Chain a tutta ortofrutta

Il porto labronico lancia la catena del freddo integrata a chilometro zero

Livorno Cold Chain a tutta ortofrutta
Livorno Cold Chain, obiettivo ortofrutta: è stata presentata alla Fruit Logistica di Berlino la nuova iniziativa nata dall’accordo tra autorità e operatori locali della logistica, che ha come obiettivo la gestione ottimale dei segmenti e dei servizi logistici, dallo sbarco del contenitore fino alla consegna del prodotto su camion. 
 
“La tua frutta in buone mani”: questo lo slogan che sintetizza il progetto della comunità portuale livornese finalizzato a mettere a regime nel migliore dei modi la catena del freddo. La sinergia coinvolge il Terminal darsena Toscana (Tdt), forte di 860 prese per lo stoccaggio dei container refrigerati; il Livorno Reefer Terminal (Lrt), sul canale industriale, che si estende su una superficie di 11mila metri quadri; l’interporto Vespucci, che dispone di 4.500 mila metri quadrati di magazzini frigo più altri duemila metri quadri in via di realizzazione. Sono della partita anche svariate case di spedizione.


 
Gli attori della catena del freddo sono in grado di operare in perfetta sinergia permettendo al cliente di godere di un servizio integrato - hanno spiegato i relatori durante la presentazione - senza rotture di carico o disservizi. “A Livorno - hanno aggiunto - riusciamo già oggi a integrare funzioni logistiche diverse, che vanno dal trasporto alla gestione del magazzino e dell’ordine”.

"Una catena del freddo a chilometro zero" si legge nella brochure presentata in conferenza stampa, per offrire efficienza e prestazioni di alto livello dalla scarico della nave, al monitoraggio del prodotto; un processo all'avanguardia che "riduce i tempi di consegna e migliora la durata del prodotto". Con infrastrutture portuali ed interportuali dedicate, "strategicamente posizionate in strutture moderne".

Nel 2018 il porto labronico ha movimentato complessivamente oltre 60mila container refrigerati (il 14% circa del totale dei contenitori pieni imbarcati e sbarcati dallo scalo). E ora, grazie anche alle potenzialità del Tuscan Port Community System, piattaforma digitale che consente  alle istituzioni e a tutti gli attori della catena logistica di comunicare tra di loro in tempo reale, l’obiettivo è alimentare i numeri tagliando nuovi traguardi.

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