Pomodorini, febbraio parte male

La fotografia dell'Eurortaggi: «Consumi piatti e prezzi non elevati. Eppure la qualità è buona»

Pomodorini, febbraio parte male
Il pomodorino siciliano sta vivendo una campagna invernale di basso profilo. In casa di molte aziende produttrici delle tipologie piccadilly, ciliegino e datterino c'è soddisfazione per la buona qualità che stanno raggiungendo le varietà più saporite. All'esterno, però, il mercato italiano non sta rispondendo bene: consumi bassi e prezzi medi non elevati, in un periodo dove la raccolta si mantiene scarsa.

A fornirci il quadro puntuale della situazione è la cooperativa Eurortaggi di Gela (Caltanissetta) che coltiva le tre tipologie di pomodorini sopracitate all'interno di circa 40 ettari di strutture serricole. "La merce è poca e abbiamo anche poche richieste", spiega a Italiafruit News Enzo Strabone, responsabile commerciale dell'azienda.
 
"Le piante dei pomodorini sono bloccate dall'escursione termica. Durante le ore del giorno è caldo, ma la notte e la mattina presto le temperature scendono fino a 5 gradi. Le quantità, di conseguenza, sono limitate e la raccolta nei vari terreni si può realizzare solo ogni 15-20 giorni per avere prodotto adeguatamente colorito".



Per fortuna, la qualità non manca. La maggior parte della produzione dell'Eurortaggi presenta infatti "buoni livelli di concentrazione zuccherina" secondo Strabone. "L'acqua salmastra ci aiuta a garantire una buona dolcezza per tutte le tipologie. Col pomodoro piccadilly, per esempio, stiamo raggiungendo un parametro medio compreso tra 8 e 10 gradi brix. Da marzo in avanti, come al solito, dovremmo iniziare a disporre di volumi importanti”. 

L’azienda siciliana distribuisce i suoi migliori pomodorini all'Agorà Network di cui fanno parte le catene SoGeGross, Supermercati Poli, Iperal, Tigros e Basko. “Queste prime due settimane di febbraio sono state un po’ scariche sul fronte della domanda. E, soprattutto, non siamo soddisfatti per i prezzi bassi che spunta il piccadilly”.

“Il pomodoro è un articolo che produciamo tutto l’anno. Poi abbiamo anche 20 ettari di vigneti di uve da tavola sotto serra, di cui 15 di varietà bianche e 5 di nere, che dovremmo raccogliere scalarmente da fine aprile a giugno”, conclude. 


 
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