Boom verso le zone rosse, ecco come la logistica si adegua

Gali Group, Vignali Trasporti e Rla fanno il punto sugli effetti dell'emergenza

Boom verso le zone rosse, ecco come la logistica si adegua
L'effetto coronavirus - con la Gdo che spinge sull'acceleratore degli ordini - ha i suoi riflessi anche sul lavoro degli operatori logistici: più merce da movimentare, sollecitazioni a far presto e nuove procedure per il rifornimento dei prodotti ortofrutticoli.

"Già venerdì sera, appena si sono avvute le prime avvisaglie di questa situazione, abbiamo riscontrato alcune problematiche: la chiusura di alcune piattaforme ci ha bloccato merce in partenza", ricorda Angelo Galifi, direttore logistico di Gali Group di Ispica (Ragusa), società di servizi, logistica e trasporto merci su gomma che conta su una flotta composta da 150 mezzi di proprietà tutti a temperatura controllata e monitorata in tempo reale. "Sabato c'è stata una riduzione degli ordini, a causa della confusione che stava emergendo mancava il 30% della merce solitamente in movimentazione. Ieri, invece, abbiamo movimentato il 30% di pallet in più rispetto al lunedì precedente: i quantitativi sono aumentanti molto improvvisamente, con ordini repentini da evadere. Le problematiche non mancano, soprattutto perché con le spedizioni al nord alcuni camion sono poi rimasti vuoti per il ritorno. La logistica è l'anello della filiera che, nell'immediatezza ne risente maggiormente: più ordini in salita, da Sud a Nord, e poi non puoi ricaricare per il ritorno... E anche gli autisti iniziano ad avere paura, condizionati dall'allarmismo che è stato fatto. Si rischiano - conclude Galifi - danni economici importanti".



Una giornata di super lavoro, quella di ieri, come conferma a Italiafruit Fabio Vignali della Vignali Trasporti di Bertinoro (Forlì-Cesena), uno dei principali provider della logistica a servizio dell'ortofrutta. "Gli ordini verso le regioni del nord ieri sono aumentati di quasi il 40%: li stiamo evadendo tutti, si lavora un sacco, la preoccupazione c'è, ma si cerca di dare il miglior servizio ai clienti - spiega l'imprenditore romagnolo - Nelle piattaforme di scarico delle zone coinvolte dal coronavirus sono state adottate procedure cautelative: l'autista ora resta fuori dalla piattaforma".

"L'emergenza coronavirus avrà i suoi impatti economici e la logistica non è esente - commenta Massimo Savini, amministratore delegato di Rete Logistica Agroalimentare - Sono giorni in cui il telefono è rovente: ma i camion non li stampiamo. Siamo abituati alla flessibilità, ma è un momento complicato, spero che il tutto si normalizzi al più presto perché in queste condizioni si lavora male. La filiera, comunque, sta reagendo: l'impennata negli acquisti - conclude Savini - sarà momentanea e non appena si calmeranno le acque si ritornerà al solito tran tran".

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