Cargill entra nel regno della carne vegana

La sfida a base di soia e piselli con Beyond Meat e Impossible Foods

Cargill entra nel regno della carne vegana
Fino ad oggi, se si pensava ad un hamburger vegano, le principali opzioni erano Beyond Meat oppure Impossible Foods. Ma il mercato è destinato a cambiare perché a bussare alle porte del regno di carne a base vegetale arriva anche la multinazionale americana Cargill.

A darne notizia i principali media americani, che sottolineano come Cargill abbia deciso di ampliare il suo business dopo 155 anni di attività nel settore agroalimentare, con sedi distribuite in 70 diversi Paesi per un totale di 160mila dipendenti e un fatturato che ha raggiunto 114 miliardi di dollari nel 2019.

Tra i prodotti che la multinazionale americana proporrà al pubblico a partire dal mese di aprile, ci saranno quattro referenze a base di soia e piselli, sia in formato burger che macinato, da cui potranno derivare anche tacos, salsa per spaghetti o altri piatti. 
I prodotti saranno distribuiti nei negozi di alimentari, nelle mense e nei ristoranti e i rivenditori potranno commerciarli con le proprie etichette: in questo modo, sarà garantita una maggiore capillarità nella diffusione.



La scelta di introdurre alternative vegetariane alla carne è motivata dalle preferenze dei consumatori. Sempre più spesso si tendono a preferire proteine diverse dalla carne e i motivi sono svariati: c’è chi attribuisce a questa scelta motivi di salute, chi preferisce salvaguardare il benessere degli animali e chi lo fa per limitare i danni ambientali generati dagli allevamenti intensivi.

Se l’investimento per questo nuovo settore di mercato non è stato lasciato al caso, lo stesso è successo per la scelta degli ingredienti. Infatti, mentre i prodotti di Beyond Meat sono stati creati a partire dalle proteine di piselli e quelli di Impossibile Foods dalla proteine della soia, Cargill ha deciso di sfidare entrambi i marchi, utilizzando come ingredienti primari sia i piselli che la soia.
Una scelta di campo giudicata da alcuni fin troppo aggressiva ma che sicuramente sottolinea l’importanza dell’investimento fatto in precedenza sull’azienda nordamericana Puris, produttore di proteine a base di piselli. La stessa Elizabeth Gutschenritter, amministratrice delegata del team ‘Proteine Alternative’ di Cargill ha commentato la decisione dicendo: “Riteniamo di essere in una posizione unica per efficacia nella catena di approvvigionamento”. 

E anche se la battaglia tra i colossi del settore è appena iniziata, la carne ‘alternativa’ sembra essere un ottimo investimento a lungo termine: stando al rapporto di settembre 2019 di Jefferies, le previsioni sulla crescita del mercato delle proteine alternative raggiungeranno i 470 miliardi di dollari entro il 2040.

Davanti a questa situazione c’è chi rimane fermo a guardare e chi, capita la strategia, inizia a lanciare i propri prodotti a base di carne vegetale come i cinesi Shuangta Food e Jinzi Ham Company .

Per quanto siano ancora molti gli scettici, la carne ‘alternativa’ si farà spazio nella nostra alimentazione. A testimonianza di quanto sia vicina questa tendenza, basta gettare un occhio alla situazione attuale, in cui la paure per la salute dovute alla diffusione del Coronavirus hanno stimolato un maggior consumo dei sostituti della carne.

(In foto, due esempi di carne vegana di Beyond Meat)

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