Ortofrutta, ingrediente base di un corretto stile di vita

Una ricerca Nomisma analizza le abitudini di consumo salutari degli italiani

Ortofrutta, ingrediente base di un corretto stile di vita
Il consumo di frutta e verdura è sempre stato valorizzato dalla dieta mediterranea. A confermare questa tendenza anche la ricerca “Prevenzione e stili di vita” curata da Nomisma per UniSalute con l’obiettivo di delineare l’orientamento degli italiani verso stili di vita sani.

Secondo i dati raccolti, il 32% degli italiani adotta stili di vita corretti, prestando attenzione all’alimentazione, all’attività fisica e alla prevenzione.
In particolare, il 40% degli italiani consuma frutta più volte al giorno, mentre la percentuale scende appena (39%) se si parla dei consumi di verdura. Parlando di un solo consumo diario, la frutta è scelta dal 31% della popolazione, mentre la verdura è preferita dal 24% degli italiani.
Ad escludere del tutto la frutta dalla propria dieta è solo l’8% della popolazione, mentre il dato di chi non consuma verdure è pari al 4%. 
La percentuale di un solo consumo settimanale di ortofrutta arriva al 4% per la frutta e al 5% per la verdura; mentre se le occasioni di consumo salgono a due o tre volte alla settimana, è preferita la verdura (28%) alla frutta (17%).
Un discorso a parte va fatto per i legumi, scelti prevalentemente (41%) per due o tre consumi settimanali, oppure solo una volta a settimana (35%); mente il 18% della popolazione non li include nella propria dieta.

Secondo la piramide alimentare mediterranea, l’ortofrutta è preceduta dal consumo di pane, pasta, riso e patate, mentre rimane minoritaria la scelta di formaggi, carne rossa e pesce e quella di dolci e merendine.



Gli italiani si dimostrano molto attenti alla stagionalità delle verdure: oltre la metà degli intervistati (53%) ha infatti ammesso di non poter rinunciare alle verdure di stagione, mentre il 64% ritiene fondamentale l’utilizzo di olio extra vergine di oliva nel condimento dei propri piatti. Il popolo italiano è estremamente orgoglioso della propria cucina regionale, che sceglie nel 91% dei casi, con la pizza come classico intramontabile (65%). 

Dalla ricerca emerge inoltre come per il 68% degli italiani il cibo sia fonte di soddisfazione, piacere e felicità. In quest’ottica, un’attenzione sempre maggiore è riservata alla salute: il 32% degli intervistati considera infatti sovrappeso e obesità tra i principali rischi di un’alimentazione sbagliata.
Una persona su cinque si dice preoccupata per la possibile correlazione con l’incidenza di tumori, il 16% per l’innalzamento dei livelli di colesterolo e il 15% per gli effetti negativi su circolazione e malattie cardiovascolari. Al timore circa l’insorgere di sovrappeso e obesità corrisponde il dato del 51% che, negli ultimi due-tre anni, ha provato a perdere peso o a mettersi a dieta. 

Tra gli altri argomenti di indagine della ricerca, anche lo sport, con cui gli italiani sembrano avere un rapporto controverso: la maggior parte delle persone (47%) svolge attività fisica in maniera saltuaria, solo il 28% della popolazione pratica sport in modo continuativo, mentre arrivano a 9,4 milioni le persone che non fanno sport e nemmeno attività fisica saltuaria.

La ricerca di Nomisma-UniSalute ha messo sotto la lente anche la prevenzioneSecondo i dati raccolti, chi segue uno stile di vita corretto e orientato al benessere (healthy lifestyle) è più portato a fare prevenzione, con una maggiore propensione a tenere sotto controllo la salute tramite controlli e visite mediche regolari. Gli unhealthy preferiscono invece fare meno visite possibile e sono poco inclini a effettuare controlli.

Una panoramica di dati definita da Nomisma come incoraggiante, anche se la riflessione va focalizzata sul numero ancora troppo alto di decessi legati a fattori comportamentali come dieta e fumo. Al di là delle mode e tendenze passeggere, il binomio cibo-salute è fondamentale e inizia dalla nostra tavola. 


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