E' il momento di scegliere aziende italiane

Export e Mercati in panne: puntare sulle imprese nazionali per responsabilità e... utilitarismo

E' il momento di scegliere aziende italiane
E’ il momento della responsabilità, è il momento delle scelte. L’emergenza coronavirus sconvolge il quadro sociale ed economico e apre, anche nel mondo dell’ortofrutta, scenari inediti, per taluni inquietanti, ma ancora tutti da definire. Molto dipende e dipenderà dalle decisioni dei singoli cittadini e delle singole aziende. L’Italia non è mai stata particolarmente brava a fare squadra. Potrebbe essere questa l’occasione per resettare il passato e proiettarsi verso un futuro nuovo. Iniziando, in un momento drammatico come quello attuale, a fare ciò che molti operatori a monte della filiera - ma non solo - auspicano: privilegiare il prodotto delle aziende italiane.

Siamo un Paese affacciato sul mondo che, al di là delle difficoltà palesate dalla bilancia commerciale negli ultimi tempi e dal drammatico impatto contingente del Covid-19, è protagonista da tempo sul mercato globale esprimendo un import-export ortofrutticolo sostanzioso e dinamico. Come deve essere. 



Ma in questo momento di emergenza, serve un approccio eccezionale, sostenendo le imprese nazionali di settore che vedono compromessa la capacità di esportare (anche se è di ieri la notizia, rilanciata da Coldiretti, del via al piano salva export alimentare che vale 44,6 miliardi di euro), risentono delle oggettive difficoltà dei Mercati all’ingrosso e patiscono l'"embargo" dell’Horeca, con le mense chiuse e i ristoranti disertati da italiani e turisti, fuggiti dalla Penisola.

A tenere le posizioni in queste ore difficili, sono soprattutto le catene distributive. Ed è in particolare a loro che va l’ideale appello a privilegiare i fornitori italiani - a costo di far scivolare nella scala gerarchica il fattore prezzo - per contribuire a  preservare il tessuto imprenditoriale che agisce a monte della filiera, a salvaguardare l’occupazione e, di conseguenza, la capacità di spesa dei clienti. Senza eccessi di responsabilizzazione, ma con la consapevolezza - che vale per tutti, anche nella sfera sociale - che le scelte di oggi saranno determinanti per il nostro futuro. 

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