Coronavirus, il lavoro si adegua ma non si ferma

Scongiurare il rischio quarantena: aziende blindate e nuova organizzazione

Coronavirus, il lavoro si adegua ma non si ferma
Tra lunedì e ieri le principali realtà italiane dell'ortofrutta hanno dovuto ridisegnare il loro modo di lavorare per minimizzare il rischio di contagio da coronavirus e preservare l'operatività dell'impresa. Pensiamo infatti a un magazzino ortofrutticolo o agli uffici di una grande azienda: sarebbe sufficiente anche solo il sospetto di un contagio per costringere a casa decine e decine di persone. E con la squadra dei commerciali in quarantena, piuttosto che gli addetti al confezionamento, l'attività potrebbe risultare compromessa. Ad oggi questo è l'incubo principale dei manager dei principali gruppi, anche perché le richieste del mercato - come risulta a Italiafruit News - continuano ad essere sostenute. Ecco come si stanno organizzando le aziende del settore per far fronte, da un punto di vista operativo, all'emergenza coronavirus, oltre al rafforzamento delle misure igieniche e alle disposizioni contenute nell'ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte (clicca qui per leggere la notizia).

Aziende blindate

In genere l'accesso di personale esterno è stato vietato da numerose aziende. Uffici blindati dunque, anche all'interno delle stesse realtà, con l'obiettivo di evitare contatti tra reparti diversi: si ragiona a livello di funzioni, con le persone che devono restare negli spazi pertinenti alla propria mansione. Gli addetti dell'ufficio logistico, per fare un esempio, non possono andare nell'ufficio commerciale; il personale dell'ufficio qualità non deve frequentare l'ufficio amministrativo. Per i gruppi che hanno più stabilimenti, si cerca di evitare contatti tra personale di diverse unità lavorative.



Le trasferte, salvo casi urgenti, sono state sospese e il ricorso alle teleriunioni è diffuso. Gli autisti dei camion devono evitare contatti personali con il personale delle aziende ortofrutticole e le procedure per la gestione della documentazione relativa ai trasporti è stata rivista: agli autotrasportatori, se non è possibile fare diversamente, è richiesto di scendere dal mezzo indossando guanti e mascherina.

Il lavoro negli uffici

Il telelavoro è la strada che stanno prendendo diverse realtà. Con le misure restrittive in vigore fino al 3 aprile le aziende stanno cercando di capire come favorire questa modalità: più facile per i livelli direzionali e commerciali, meno per altri aspetti della vita aziendale. Il ricorso a ferie e permessi - laddove possibile - è un'altra opzione che si sta praticando: ma visto che il lavoro per le aziende ortofrutticole al momento non manca, è una soluzione tutto sommato limitata.



Nelle aziende più strutturate sono stati istituiti degli appositi registri di entrata e uscita in cui tenere traccia degli spostamenti interni del personale, da un'area dell'azienda all'altra. Questo perché, nel caso un dipendente risulti positivo al Covid-19, non serve mettere in quarantena l'intera azienda, ma solo chi ha condiviso gli spazi con il soggetto contagiato.

Il lavoro nei magazzini

Nei magazzini di lavorazione stanno cambiando diverse cose per garantire la sicurezza degli addetti ed evitare che, in caso di contagio, intere squadre di dipendenti possano finire in quarantena, con il rischio di vedere bloccata un'intera linea di lavorazione.

I turni di lavoro sono stati in genere dilazionati nel corso della giornata, per evitare di concentrare un alto numero di lavoratori nello stesso reparto allo stesso momento. Si ragiona in gruppi di persone che, nella settimana, lavorano sempre insieme e si sono attuati accorgimenti affinché tra un turno e l'altro non ci sia contatto tra gli operatori. In alcune realtà si sono programmate anche disinfezioni periodiche di spazi come gli spogliatoi.



Dentro le linee, quindi, sono state eliminate le rotazioni del personale: sia nelle giornate di lavoro che nei gruppi, privilegiando formazioni omogenee sul periodo settimanale. Durante la giornata lavorativa, poi, le pause sono state scaglionate, nell'ottica di evitare assembramenti e contatti.

Le canoniche dinamiche di turnazione dei magazzini ortofrutticole sono state stravolte, ma l'obiettivo è uno solo: ridurre il rischio di contagio e cercare di garantire l'operatività aziendale. Il lavoro si adegua ma non si ferma.

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