Italia Ortofrutta a Bellanova: ecco cosa serve al settore

L'Unione sottopone al Ministro un elenco di priorità per sostenere le Op e il Made in Italy

Italia Ortofrutta a Bellanova: ecco cosa serve al settore
Un documento dettagliato per sottoporre al ministro Teresa Bellanova le esigenze e le problematiche delle organizzazione di produttori in questo momento di grave crisi: Italia Ortofrutta, che conta 140 Op associate, ha evidenziato al Mipaaf una serie di questioni e proposte per lenire l'attuale situazione di difficoltà, ma anche per rilanciare il settore quando l’emergenza sarà finita. 

I temi al centro della missiva sono molteplici, suddivisi per paragrafi: da logistica e organizzazione (evitare il blocco dei trasporti delle merci, garantire la continuità nella disponibilità di manodopera, ottimizzare i rapporti di fornitura e sensibilizzare la Gdo affinché prediliga il Made in Italy) alla gestione dell’Ocm e dei programmi operativi (snellendo procedure e adempimenti, aumentando la flessibilità sugli investimenti, rivedendo il regime sanzionatorio, prevedendo misure straordinarie per i ritiri di mercato), sino alle condizioni finanziarie del settore (sospensione per almeno 18 mesi del pagamento delle rate di mutui e leasing, velocizzazione dei rimborsi Iva, chiarimenti sul credito d’imposta, innalzamento del de minimis agricolo, attuazione di operazioni di rilancio e rafforzamento della solidità patrimoniale, stanziamento di finanziamenti ad hoc per il rafforzamento della reputation di settore). Qui il documento completo.



“La crisi da Covid-19 - scrive Italia Ortofrutta a Bellanova - si somma alle già note difficoltà che attanagliano il settore ortofrutticolo: margini azzerati, costi di produzione superiore ai prezzi, calo dei consumi, difficoltà di accedere ai nuovi mercati di sbocco. Siamo  seriamente preoccupati che l'attuale ulteriore problematica possa compromettere il già fragile equilibrio della nostra filiera produttiva sulla quale verrebbero a ricadere le criticità che stanno affrontando i settori della logistica, degli imballi, dei mezzi tecnici con cui il mondo produttivo è collegato ed anche quelli relativi alla disponibilità di manodopera oltre che le problematiche legate al generale rallentamento del sistema economico”. 

Gennaro Velardo, presidente dell’Unione, esprime il proprio rammarico perché “solo in questi momenti viene riconosciuta l’importanza e la strategicità del nostro settore: dobbiamo essere consapevoli che siamo una parte fondamentale dell’economia italiana, determinati a muoverci come sistema con alto senso di appartenenza per superare le difficoltà”. L’obiettivo da perseguire, per Italia Ortofrutta è “tornare a dare dignità alle nostre Op e ai nostri produttori affinché sia riconosciuto il giusto valore di quello che produciamo: troppo spesso l’apprezzamento commerciale è inferiore ai costi di produzione”.


Teresa Bellanova. In alto, da sinistra, Velardo e Falconi

“Abbiamo bisogno di lavorare anche per migliorare la reputazione e la visibilità delle Op ortofrutticole agli occhi del consumatore che oggi purtroppo non sempre riesce ad identificare chiaramente, al momento dell’acquisto, chi si è impegnato per la produzione del cibo che sta comprando”.

L’Unione lancia quindi un ideale appello ai consumatori e alla distribuzione: “Scegliamo e preferiamo ortofrutta italiana non solo nei momenti di paura ma sempre. E' un segno di civiltà, di lungimiranza e di amor patrio riconoscere al mondo della produzione ortofrutticola il ruolo che svolge in termini di qualità, freschezza e di sicurezza alimentare anche quando non si ha paura di cosa si mangia”. “Anche se dovesse costare qualche centesimo in più è indispensabile riconoscere e valorizzare il modo di produrre delle nostre Op e dei nostri produttori”, conclude il direttore Vincenzo Falconi.

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