Crisi fragole, la Spagna chiede aiuto all’Ue

Urge fermare le raccolte e ritirare i prodotti dal mercato: l'appello di Freshuelva e Fepex

Crisi fragole, la Spagna chiede aiuto all’Ue
La crisi delle fragole non sta risparmiando la Spagna, primo produttore europeo del frutto con quasi seimila ettari coltivati. Giovedì scorso, infatti, l'associazione di produttori spagnoli di berries, Freshuelva, e la federazione dei produttori e degli esportatori Fepex hanno invitato l’Unione europea ad agire "il più presto possibile" per contenere la drammatica crisi che sta vivendo il comparto spagnolo a causa del coronavirus.

Nelle ultime settimane, come è successo in Italia, “la domanda interna e l’esportazione per la maggior parte dei berries sono crollate”, scrivono le due organizzazioni in nota. Nei vari Paesi europei, infatti, la riduzione della frequenza di acquisto nei negozi al dettaglio sta portando i consumatori ad acquistare pochi prodotti estremamente deperibili come le fragole, i mirtilli, le more e lamponi. Questa tendenza si sta presentando proprio nel momento in cui il comparto fragolicolo della Spagna, che ogni anno esporta quasi 300mila tonnellate di fragole in Europa, sta registrando il suo picco produttivo.



Nei giorni scorsi, così, i nostri cugini iberici si sono mossi per vie ufficiali per esortare la Commissione Ue ad attivare con carattere d’urgenza le misure straordinarie previste dall’Organizzazione comune dei mercati (Ocm). Misure che, come suggeriscono Freshuelva e Fepex, devono essere valide per tutti i produttori, indipendentemente dal fatto che essi siano membri di Op.

“Bisogna adottare interventi eccezionali di ritiro dei prodotti e consentire alle aziende di bloccare le raccolte di tutta o di una parte delle loro produzioni”, si sottolinea nella nota. Le due organizzazioni hanno inoltre richiesto alla Commissione Ue di approvare un pacchetto di aiuti finanziari (rifinanziamento delle passività degli imprenditori agricoli a costo zero, prestiti garantiti e rinvii dei pagamenti fiscali) a sostegno delle aziende. “Siamo fiduciosi che le misure che abbiamo richiesto saranno attivate al più presto”, concludono Freshuelva e Fepex.

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