Apofruit, scatta l'organizzazione per category

Piano 2020/22: figure ad hoc per gestire le diverse fasi, sostegno alla frutta estiva

Apofruit, scatta l'organizzazione per category
E’ scattato il piano strategico 2020/22 di Apofruit con cui il gruppo intende razionalizzare e organizzare al meglio l’attività e le produzioni in un’ottica di category, tenendo conto della flessibilità ormai indispensabile per fornire risposte alle mutazioni dei mercati in un contesto sempre più complesso a causa di cambiamenti climatici e nuove avversità. “Fissiamo obiettivi precisi nella fase produttiva e vogliamo avere la situazione sotto controllo in ogni momento del processo per ottimizzare il reddito”, spiega a Italiafruit News il direttore generale Ilenio Bastoni.

“Quella del category non è solo una figura ma deve essere vista come una strategia a 360 gradi con target in campagna, lavorando il prodotto al meglio, pianificando la vendita, riducendo i costi di magazzini”, aggiunge il Dg. “Stiamo strutturando un gruppo di figure di riferimento in grado di avere in ogni fase della filiera una fotografia puntuale e precisa". 

La sede centrale di Apofruit. Sopra, da destra, Bastoni e Zanotti

L’organizzazione per Category prevede di individuare all’interno dei diversi settori - commerciale, tecnico e gruppo operativo di magazzino - "punti di riferimento con l’obiettivo di ottimizzare i risultati della programmazione, della gestione e del valore. Il gruppo Category sarà il faro quotidiano durante le campagne raccolta e al termine si occuperà di fornire un’analisi consuntiva per comprendere ed evidenziare le criticità incontrate." Il Piano, inoltre, prevede l'introduzione di maggior informatizzazione e automatizzazione di alcuni processi.

Per prodotti di spicco quali mele, kiwi, pesche, prosegue Bastoni, “c’era già una professionalità di riferimento legata all'ambito commerciale: ora vogliamo dare metodo al sistema ampliandolo. Siamo partiti con asparagi e ciliegie e poi andremo avanti con le produzioni estive; per rilanciarle punteremo sulle varietà più indicate e utilizzeremo risorse dell’Ocm, tenendo conto che al momento l’offerta supera la domanda ma presto dovrebbe riallinearsi”. 



Dal 2015 al 2019 il Gruppo Apofruit è cresciuto significativamente, oltre il 50%, sia per volumi sia per fatturato, attraverso lo sviluppo di linee interne e acquisizioni esterne - ha sottolineato il presidente di Apofruit Italia Mirco Zanotti nell’ultimo numero della newsletter aziendale - Abbiamo ampliato la presenza geografica, ma anche il paniere di prodotti ha subito un processo di forte cambiamento. Diversi progetti il cui percorso è iniziato alcuni anni fa sono confluiti nel corso del 2019 in Apofruit, creando le condizioni per poterne razionalizzare la gestione. Credo che queste siano le giuste premesse da cui partire per affrontare il triennio con nuove strategie sia per il convenzionale che per il biologico”.

Nella produzione integrata le strategie fin qui adottate hanno spinto un forte sviluppo sulle superfici di fragole, kiwi giallo, mele a club, mentre  sono stati delineati nuovi progetti che porteranno a uno sviluppo su piccoli frutti e frutta secca, in modo particolare il mandorlo.

“Nel piano strategico triennale - conclude Bastoni - gli investimenti saranno concentrati sull’innovazione del packaging in linea con le richieste del mercato e con un occhio rivolto all’ecosostenibilità”. Ecco allora che Apofruit, dopo avere adeguato le linee di selezione e calibratura con l’introduzione di tecnologie che hanno automatizzato e migliorato i processi di selezione, “nei prossimi anni vedrà ridurre gli investimenti in questo settore privilegiando il settore del confezionamento, in cui comunque si sta già operando adottando materiali con minore impatto ambientale, come quelli riciclabili”. 

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