Mele: ritorno alla normalità, spinta sul confezionato

Vog: in Italia come all'estero rientro nei ranghi dopo la corsa all'acquisto, giacenze in calo

Mele: ritorno alla normalità, spinta sul confezionato
Verso un ritorno alla normalità per il mercato della mela. Mentre nei magazzini, i frutti rimasti in stock sono il 25% in meno rispetto all’aprile 2019 e si lavora per incrementare la quota del confezionato. E’ la fotografia scattata dal Consorzio Vog, che ha riscontrato una corsa ai rifornimenti nella fase iniziale dell’emergenza Covid-19, una successiva contrazione e, negli ultimi tempi, il “rientro nei ranghi". Il mese di marzo, con l’inizio del lockdown in tutta Italia e poi, progressivamente in molti Paesi europei, ha coinciso con un periodo particolarmente turbolento e altalenante, sia sul mercato italiano che nell’export.
 
“Dopo l’entrata in vigore del primo Decreto governativo, l’8 marzo, la grande distribuzione italiana ha praticamente raddoppiato gli ordini di mele”, afferma Klaus Hölzl, responsabile vendite del Consorzio. “La domanda è cresciuta impetuosamente portando ad una sorta di accaparramento. La settimana successiva invece la domanda del consumatore, seppur alta, è risultata inferiore alle previsioni: gli ordini che abbiamo ricevuto dalla Gdo sono calati, pur rimanendo al di sopra della media del periodo”. La stabilizzazione è arrivata alla fine del mese scorso, “quando i consumatori hanno definitivamente compreso che non sussisteva alcun pericolo di esaurimento delle scorte di mele”. 

Walter Pardatscher 

Un comportamento simile si è verificato anche negli altri mercati europei sui quali Vog è presente da tempo. “Abbiamo condiviso l’esperienza già vissuta in Italia con i nostri clienti in Spagna, Germania e Regno Unito - spiega Hölzl - e la reazione è stata la medesima: corsa ai rifornimenti all’annuncio del lockdown, calo la settimana successiva per smaltire gli stock, stabilizzazione la terza settimana”.  
  
“Aver puntato su una diversificazione dei mercati di vendita - commenta il direttore generale del Vog Walter Pardatscher – si è dimostrata per noi una scelta lungimirante, ancor di più in un periodo particolarmente difficile e complesso come quello al quale stiamo assistendo nelle ultime settimane. Abbiamo verificato che le abitudini di consumo sono soggette a cambiamenti anche repentini”. Un esempio è rappresentato dall’impennata registrata dalle vendite online e dalle consegne a domicilio di frutta e verdura, prima quasi inesistenti in Europa. Così come l’aumento di preferenze accordate al prodotto confezionato.  



“Per le aziende si rivela fondamentale la capacità di ascoltare i mercati e reagire con prontezza –dice ancora Pardatscher - Non dobbiamo tuttavia perdere di vista gli obiettivi a medio e lungo periodo. Il confezionato per il Vog si attesta mediamente al 25%. Il nostro team di innovazione sta lavorando sulla possibilità di implementare la quota percentuale. Stiamo valutando gli scenari per essere preparati, ma occorrerà attendere i prossimi mesi per capire quali tendenze si assesteranno, diventando stabili, e quali invece si riveleranno passeggere”.  

Nei giorni scorsi il consorzio Vip aveva evidenziato come lo spostamento del consumo verso il confezionato (vassoi o borse) non potesse  essere sempre soddisfatto e stesse creando alcune difficoltà: “Vedremo a fine crisi cosa resterà di questa nuova necessità, e come ripartirà il dibattitto sul plastic-free, che è ad ora comprensibilmente del tutto scomparso dai radar”, il commento dalla realtà venostana.   
 
Le mele in stock del Consorzio Vog, intanto, sono il 25% in meno rispetto allo scorso anno. “La richiesta dei mercati è forte anche in questi giorni e occorrerà programmare bene i prossimi mesi per soddisfare le esigenze dei clienti fino all’estate”, conclude Pardatscher. 

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