«Col Covid-19 stiamo imparando a fare la spesa»

Il punto di vista di Andrea Segrè: la crescita dei piccoli negozi può far bene a tutti

«Col Covid-19 stiamo imparando a fare la spesa»
L'epidemia di Covid-19 sta facendo aumentare l'interesse delle persone nei confronti dei prodotti ortofrutticoli. Oggi siamo infatti tutti attenti a fare la spesa, cerchiamo di comprare il giusto portando in tavola cibi freschi e freschissimi con maggiore continuità, talvolta riscoprendo l'importanza dei piccoli dettaglianti di quartiere.

Noi italiani ci stiamo forse evolvendo senza rendercene conto? Pare di sì. Come spiega alla testata ItaliaOggi Andrea Segré, docente universitario e presidente del Centro Agroalimentare di Bologna, “questa emergenza ci sta imponendo un corso accelerato di economia domestica”, perché per prima cosa “dobbiamo imparare a fare la lista della spesa” e “programmare i consumi domestici in funziona del numero dei pasti e dei componenti familiari”. Ma anche “leggere e capire le scadenze degli alimenti - sottolinea Segrè - imparare come conservarli in dispensa e nel frigorifero, privilegiare frutta e verdura fresche che sono alla base della dieta mediterranea”.

Tutti esempi, elencati da Segrè, che ci portano a pensare che quando la pandemia sarà passata, la filiera ortofrutticola si troverà di fronte a un nuovo tipo di consumatore tutto da decifrare che, forse, sarà in grado di compiere scelte di acquisto con maggiore consapevolezza.



Intanto “il Centro Agroalimentare di Bologna riscontra un incremento delle vendite all'ingrosso per i negozi di prossimità. Certo, la grande distribuzione organizzata, settore che era in crisi, registra fatturati da feste natalizie. Tuttavia, se il dopo registrerà il riequilibrio della distribuzione alimentare nel senso di una maggiore incidenza del negozio sotto casa sarà un bene per tutti”, sostiene Segrè. Che accoglie con favore anche lo sviluppo la consegna a domicilio: “Questa attenzione al prodotto e al produttore locale credo continuerà ad essere mantenuta da parte del consumatore e sarà il migliore incentivo per far ripartire la nostra economia agraria”.

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