«Albicocche lucane, buone prospettive»

Metaponto verso la raccolta. Cerabona: produzione giù del 20-30%

«Albicocche lucane, buone prospettive»
Lo scorso anno ha guidato la protesta dei produttori lucani, che in estate hanno ripetutamente manifestato per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità il problema dei prezzi di conferimento di pesche e albicocche, inferiori ai costi di produzione. Ma in questa campagna le premesse, almeno per le prime battute, sembrano diverse e Giovanni Cerabona, dell’omonima azienda agricola metapontina, si dice cautamente ottimista. 

“Siamo nella fase di diradamento dei frutti - spiega Cerabona - la raccolta in ambiente protetto delle albicocche dovrebbe iniziare nei primi giorni di maggio e le previsioni sono abbastanza positive: manca un 20-30% del prodotto con punte più alte nelle zone pianeggianti dove le gelate delle scorse settimane hanno causato danni, sebbene in misura decisamente inferiore rispetto alla Puglia, alla Calabria e al Nord Italia”. A beneficiarne dovrebbero essere soprattutto le primizie, che troveranno campo libero, mentre per il prosieguo della campagna dipenderà anche dall’offerta estera. Il dato delle pesche, invece, sottolinea Cerabona, appare in linea con lo scorso anno.



“Le incognite però non mancano - aggiunge - e siamo preoccupati soprattutto per la difficoltà di trovare manodopera da impiegare nella raccolta, visto che i lavoratori romeni, albanesi e dei Paesi extra Ue non sono disponibili. Un altro problema, strettamente collegato, è quello dei trasporti: come portare le persone nei punti di raccolta se la capienza dei mezzi sarà fortemente ridimensionata a seguito dell’adozione di misure di contrasto al Coronavirus?”. 

Punti interrogativi che aleggiano nell’aria e che le aziende metapontine si augurano non mettano il bastone tra le ruote di una stagione che potrebbe anche segnare il riscatto delle drupacee dopo due stagioni decisamente difficili. 

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